3 giugno 2012
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Biografia di Walter Siti
• Modena 20 maggio 1947. Scrittore. Critico letterario. Fino all’ottobre 2007 docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università dell’Aquila, ora in pensione. Curatore dei Meridiani su Pasolini («Pasolini è stato la mia pietra d’inciampo»). Direttore editoriale della rivista Granta Italia. Vincitore nel 2013 del premio Strega e del premio Mondello con Resistere non serve a niente (Rizzoli, 2012). Ultimo romanzo: Exit strategy (Rizzoli, 2014).
• Cronista dell’omosessualità, ha pubblicato da Einaudi una trilogia romanzesca (Scuola di Nudo, 1994; Un dolore normale, 1999; Troppi paradisi, 2006) e un libro di racconti (La magnifica merce, 2004). Il contagio (Mondadori, 2008) annovera tra i personaggi un professore, «evidentemente lo stesso che in Troppi paradisi si esprimeva in prima persona» (Stefano Giovanardi). A lui è attribuito il dubbio finale: «Ho teorizzato che tutto il mondo stava diventando gay; ora teorizzo che il mondo sta diventando un’immensa borgata; non sarà perché mi è mancato il coraggio di ammettere che per me un borgataro gay era diventato tutto il mondo?». Poi Autopsia dell’ossessione (Mondadori, 2010), in cui si interroga «sul desiderio sessuale, che negli anni di Youporn tende a coincidere sempre di più con la ricerca di un’immagine prima che di un corpo, generando così l’ossessione» (Eugenio Spagnuolo) [Pan 5/7/2013].
• «Mi chiamo Walter Siti, come tutti. Campione di mediocrità. Le mie reazioni sono standard, la mia diversità è di massa» (incipit di Troppi paradisi, definito in quarta di copertina «autobiografia contraffatta»).
• «I suoi libri raccontano in modo perfetto la nostra modernità. Ecco, lui è un vero romanziere, modernissimo, contemporaneo» (Valeria Parrella).
• Come saggista ha scritto fra l’altro Il realismo dell’avanguardia (1973), Il neorealismo nella poesia italiana (1980), entrambi per Einaudi, Il canto del diavolo (Rizzoli, 2009) e Il realismo è l’impossibile (Nottetempo, 2013).
• È stato per tre anni fra gli autori del Grande Fratello: «Mi affascinava quest’idea del “finto vero”, che lì mi pareva di vedere realizzata in modo abbastanza clamoroso» (da un’intervista di Gianluca Nicoletti). Nel 2012 ha fatto parte del cast de La scimmia (Italia Uno), come preside.
• È omosessuale dichiarato.
• Vive a Roma da anni.