Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• Patti (Messina) 7 giugno 1944. Giudice. È stato presidente della Corte costituzionale dal 19 settembre 2013 al 28 giugno 2014 (eletto con otto voti contro i sette del vicepresidente Luigi Mazzella), giorno in cui è scaduto il suo mandato di nove anni di giudice costituzionale. Fu eletto infatti dal Parlamento, su indicazione del centrosinistra, il 22 giugno 2005. Professore di Diritto costituzionale all’Università di Messina (dal 1998 al 2004 ne fu rettore). Iscritto al Pci e poi al Pds, dal 1990 al 1994 è stato componente del Consiglio superiore della magistratura.
• «All’interno della Corte Costituzionale, non solo è stato tra i giudici anti leggi ad personam, ma si è anche battuto, perdendo, a favore dell’autorizzazione dei referendum anti Porcellum. La Consulta li bocciò, con soddisfazione del presidente Napolitano, convinto che dovesse essere la maggioranza politica, che appoggiava Monti, a varare la riforma elettorale» (Antonella Mascali) [Fat 20/9/2013].
• Polemiche quando, nel 1996, tenne una relazione su “Divisione di poteri e magistratura” in un convegno organizzato da Corda Fratres, controversa associazione siciliana, vicina ad ambienti massonici [Mascali, cit.].
• Indicato dai giornali come uno degli oltre 370 personaggi presenti nella Lista Anemone, ovvero l’elenco di chi avrebbe beneficiato di favori da parte dell’imprenditore romano Diego Anemone, nel maggio 2010 ha smentito ogni suo coinvolgimento affermando «di non conoscere e di non aver mai conosciuto il signor Anemone; di non possedere e di non aver mai posseduto immobili di qualunque genere a Roma» (Cds 13/5/2010).
• Sposato con Marcella Fortino (divenuta docente ordinario di Scienze giuridiche all’università di Messina quando il marito ne era rettore) (Gian Marco Chiocci) [Grn 9/10/2009].