3 giugno 2012
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Biografia di Rocco Siffredi
• (Rocco Antonio Tano) Ortona Mare (Pescara) 4 maggio 1964. Ex attore porno. Oggi regista e produttore hard. «In tutta la mia carriera ho sempre cercato di dare il piacere prima ancora di riceverlo».
• Figlio di Gennaro, cantoniere, e Carmela, casalinga: «Mia madre avrebbe voluto che io diventassi prete della comunità della parrocchia di San Giuseppe. Ci teneva tantissimo. Ero il più alto dei suoi figli, avevo un bell’aspetto e per lei sarebbe stata una grande soddisfazione vedermi vestito con una tunica nera lunga fino ai piedi».
• «Mio padre faceva il cantoniere, puliva strade. L’ispettore non lo trovava mai sul lavoro. Papà entrava nelle case quando i mariti erano a lavoro: “Scusi signora, ha un bicchiere d’acqua?”. Quando mia madre era in ospedale, in punto di morte, lui si mette a fare lo scemo con la vicina di letto, anche lei moribonda peraltro. E mia madre a me: “Portamelo via da qui, per favore, non me lo far vedere.”» (Teresa Ciabatti) [Ven 11/7/2014].
• Si è raccontato nella biografia Io, Rocco (Mondadori 2006). «L’infanzia “normale” in una famiglia modesta, i primi piaceri solitari in bagno, la vergogna provata quando sua madre l’ha colto sul fatto, una libido che diventa rapidamente “imbarazzante”. Nelle memorie è anche questione di “taglia”, come per tutta la sua vita. Una volta per tutte, Rocco Siffredi conferma: “Sono proprio 24 centimetri”. “Certo un grande sesso per essere attore porno aiuta, perché è visivo – ha dichiarato a France Soir – un grande Rocco Siffredi con un piccolo sesso, non sarebbe stato possibile”. Questa carriera Rocco Siffredi l’ha scelta per “vocazione”. “Essere attore porno è un vero lavoro – ha detto – fare l’amore per otto ore è impossibile per un comune mortale. C’è bisogno di talento, ma anche di tecnica”. L’attore ha alle spalle 1.500 film e circa 4.000 donne con le quali ha avuto dei rapporti sessuali “se mi tengo ad una media – ha sottolineato – di tre o quattro donne per film”. La “paura e la vergogna” degli inizi, gli alti e i bassi e gli insuccessi (pochi). Alto, muscoloso, faccia maschile più da slavo che da italiano, però, tratto gentile e diretto, parlare esplicito ma mai volgare, protagonista di un film “serio” della Breillat, Rocco Siffredi sorprende per la semplicità con cui ha affrontato il suo mestiere. “Un lavoro perfetto per me, di cui mi piace tutto, eccetto il giro che gli si muove intorno. Fare l’amore è un atto naturale, anche davanti a una telecamera, ma frequentare certi produttori di porno-film, a volte, è veramente disturbante”. La cosa che lo infastidiva nel suo lavoro era “la solitudine, la sera, a casa. Poi ho trovato una moglie e anche il vuoto è stato riempito”» (La Stampa).
• Il film di Catherine Breillat è Anatomie de l’enfer (2004), in italiano Pornocrazia.
• «A tredici anni andavo a piedi al mare, e sulla Statale trovavo riviste porno gettate dai camionisti. Avevano le pagine appiccicate. Io le staccavo piano piano per non rovinare le foto. La mia rivista preferita era Supersex. Il protagonista (Gabriel Pontello) era una specie di supereroe che veniva da un altro pianeta, dotato di un potentissimo fluido erotico che attraeva le donne. Tutte. A ogni orgasmo, Supersex ringhiava ifix tcen tcen. Fra gli affezionati ancora un grido di battaglia» [Ciabatti, cit.].
• Nel 1993 ha sposato Rosza Tassi (1972, in arte Rosa Caracciolo), Miss Ungheria nel 90, ex modella, studentessa di design a Budapest, ex attrice (accanto a lui) in alcuni film hard. Si sono conosciuti a Cannes nel 92: «Avevo 20 anni ed ero lì per un lavoro da hostess, dovevo distribuire i volantini di un film. Non sapevo che fosse hard ma me ne sono accorta presto; la protagonista all’ultimo momento non si è presentata e Rocco mi ha chiesto se mi andava di sostituirla. Gli ho risposto: “Solo con te”. Non ci siamo più lasciati» (a Sara Faillaci). Hanno due figli: Lorenzo (1996) e Leonardo (1999).
• «Se propongo a Rosa la metà delle cose che faccio sul set se ne va via. Le piace essere dominata, ma se tiro fuori un paio di manette mi manda a quel paese» (Raffaele Panizza) [Pan 2/5/2014).
• Prima e dopo una scena di sesso dice di telefonare alla moglie: «Ho bisogno di sentire la sua voce e lei di sapere che in fondo non è andata così bene, e che quel sesso non mi ha lasciato addosso niente. Rosa ce l’ho sempre davanti agli occhi. Lei dice di non soffrire ma qualcosa dentro di me mi dice che non è vero. È vent’anni che convivo con questo senso di colpa».
• «Devo tutto a mia madre che mi ha sempre sostenuto. Se mi fossi accorto che il mio mestiere la rattristava avrei smesso subito. Lei è stata bravissima, soprattutto agli inizi, quando, nel palazzo dove abitavamo, s’era sparsa la notizia del mio lavoro: diceva a tutti “se lui è felice tutto il resta non conta”».
• «Godo solo se vedo una donna godere. Riesco a fare l’amore anche con donne di 70 anni: le guardo negli occhi e penso che ne hanno avuti venti, meritano il mio rispetto. Sono in missione, un liberatore. Anche se il primo a non essere completamente libero sono io».
• «Ho paura che se smettessi ricomincerei a farmi delle amanti, o ad andare con le prostitute, rischiando di perdere la mia famiglia».
• «Ha fatto più Rocco Siffredi per le donne che tante donne in politica, come la Santanché» (Paolo Virzì).
• Il suo giudizio sui politici: tra le donne vedrebbe bene in un film hard Nunzia De Girolamo: «Le ammazza tutte». Tra i maschi al primo posto mette Berlusconi: «Il mio sogno è dividere un set con lui». Al secondo posto c’è Beppe Grillo: «È sempre arrabbiato, ma se trova il modo di rilassarsi un po’ potrebbe riservare belle sorprese». Niente da fare per Matteo Renzi: «Come sex appeal, da zero a dieci, gli darei tre» (Carlantonio Solimene) [Tmp 21/5/2014].
• Nel 2009 disse di voler lasciare il porno: «A 45 anni lasciai l’hard. Fu un disastro, così tornai sul set. In 5 anni ho fatto 600 film. Tornai a vivere, ritrovai un equilibrio. Amo il mio lavoro, amo il sesso, ma qualcosa in me dice basta. Devo rallentare» [Lib 21/1/2015].
• Il 18 aprile 2013, durante il secondo scrutinio per l’elezione del presidente della Repubblica, ricevette un voto.
• Celebre anche come testimonial di una nota marca di patatine.
• È appassionato di motocross.
• Durante i Mondiali di calcio del 2014 ha girato uno spot per i profilattici: «Ricordate l’orgasmo collettivo del 2006? Voglio riprovarlo! Non farò più sesso fino a quel momento».
• A Milano, e prima ancora a Budapest, ha aperto il Rocco’s World Café. Nel menu c’è il Rocco hot dog, un hot dog di 23 centimetri con polpette ai lati e una spruzzatina di senape sopra.
• Nel novembre 2013 ha condotto su Cielo il programma Ci pensa Rocco, per aiutare le coppie in crisi.
• Nel 2015 è tra i concorrenti dell’Isola dei Famosi. «Rocco Siffredi è diviso a metà. Da un lato il re del porno, l’uomo da 600 film hard in 5 anni, l’ironico dominatore che non deve chiedere mai; dall’altro l’uomo, quello sensibile e forse debole che dice di volere "guarire", il dipendente dal sesso che vuole estirpare il demone dentro di lui. Per se stesso, per sua moglie, per i suoi figli» (Alessandra Menzani). Con sé all’Isola porterà un telo anti-umidità per la notte («putroppo da mio padre ho ereditato l’artrosi») e una foto della madre («che non c’è più: non me ne separo mai dal15 marzo del 1991, la guardo e riesco a capire se è contenta o meno») [Lib 21/1/2015].
• Vive in Ungheria, in una zona residenziale di Budapest.