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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Crescenzio Sepe

• Carinaro (Caserta) 2 giugno 1943. Cardinale (creato nel 2001 da Giovanni Paolo II). Arcivescovo di Napoli (dal 2006). Presidente della Conferenza episcopale campana.
• Figlio di contadini, «entrò presto in diplomazia e fece tirocinio nelle nunziature dell’America Latina e dell’Asia. In curia il suo cardinale protettore era l’argentino Umberto Mozzoni e questi lo piazzò in segreteria di Stato, all’ufficio informazioni. Bel trampolino. Perché con un papa come Giovanni Paolo II i media contano. E Sepe fece le mosse giuste. Nell’84 scovò e mise in pista come press agent di papa Wojtyla l’intraprendente Joaquín Navarro-Valls, spagnolo, numerario dell’Opus Dei. E a direttore dell’Osservatore Romano collocò un suo amico irpino, Mario Agnes, l’ascetico fratello di Biagio, allora supermanager della Rai. Giovanni Paolo II se ne compiacque. E Sepe salì di grado. Tre anni dopo, nell’87, fu promosso assessore della segreteria di Stato, numero tre del supremo organo di governo vaticano. Altri tre anni, e corse voce che lui già pretendeva di diventare sostituto, una carica ancora più su, con accesso diretto e quotidiano al papa. Una lettera collettiva firmata da nunzi e diplomatici gli sbarrò la strada. Ma solo lì. Nel 1992, Sepe fu promosso dal papa arcivescovo e segretario della congregazione per il clero. Dove rivelò un’altra sua dote, quella di impresario di spettacoli. Non c’era ricorrenza papale che non venisse salutata da cantautori, rockband, soubrette. Con dirette in mondovisione. Così, quando si trattò di organizzare il grandioso giubileo dell’anno 2000, Giovanni Paolo II non ebbe dubbi, mise tutto in mano a Sepe. Il quale progettò e realizzò un programma monstre, fatto di decine di giubilei di categoria, uno più spettacolare dell’altro. Con riverberi politici non da poco. Sia il governo italiano che il sindaco di Roma era dal plenipotenziario Sepe che dovevano bussare quando avevano a che fare col Vaticano. Il premio arriva puntuale nel 2001. Il papa fa cardinale Sepe e lo insedia a Propaganda Fide (dicastero della Santa Sede per l’evangelizzazione dei popoli). Da lì Sepe non faceva mistero di puntare ancora più in alto, alla carica di segretario di Stato, alla quale si allenava con tour diplomatici organizzati in proprio e largamente pubblicizzati dall’“Osservatore Romano”» (Sandro Magister).
• Nel maggio 2006 Benedetto XVI lo nominò arcivescovo di Napoli: il primo luglio, giorno del suo ingresso in diocesi, andò a Scampia e si chinò a baciare la terra. Da allora, molte polemiche col sindaco di quegli anni Rosa Russo Iervolino.
• Durante una visita pastorale, rispose così a chi gli chiedeva un parere sui Dico: «O’ pezzotto del matrimonio» (in napoletano “pezzottato” è sinonimo di taroccato).
• Nel 2010 fu iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Perugia insieme all’ex ministro dei Lavori pubblici Pietro Lunardi. «Sepe (…) un simpatico prete-arrivista della provincia di Caserta, che si rivolge volentieri in dialetto ai fedeli, organizzò da impresario il Giubileo del 2000 e fece in Vaticano una gran carriera, arrivando a occupare la poltrona di prefetto della Propaganda Fide, la formidabile struttura vaticana che finanzia l’attività della Chiesa nel mondo (nove miliardi di patrimonio). Puntava alla segreteria di Stato, ma Benedetto XVI lo rimosse poco dopo essere stato eletto. I magistrati sospettano adesso un nutrito scambio di favori tra il cardinale e l’ex ministro e in particolare guardano con grande diffidenza a un finanziamento disposto nel 2003 dai Lavori pubblici in favore di un restauro della sede di Propaganda Fide in piazza di Spagna a Roma: due milioni e mezzo di euro che la Corte dei conti ha giudicato “incongrui” e “non giustificati”. A Lunardi – è sempre l’ipotesi dell’accusa – il cardinale ha concesso ospitalità per 14 mesi in un palazzetto di via dei Prefetti sempre della Propaganda Fide, e l’allora ministro, a un certo punto, ha persino potuto comprare l’intero immobile a un prezzo che si dovrà eventualmente capire se e quanto di favore. È Lunardi stesso ad aver raccontato ai giornalisti di essere stato ospitato da Sepe. Ha detto di aver acquistato la palazzina per 3 milioni e 400 mila euro (mutuo da due milioni e 800 mila). “Una banca l’aveva valutato 4 milioni e 160 mila euro, ma c’erano otto persone dentro”. Sempre Lunardi ha rivelato che a fare i lavori di ristrutturazione nella sede di Propaganda Fide in piazza di Spagna era l’architetto Zampolini con la ditta Anemone. Zampolini-Anemone sono il bandolo di tutta la matassa che avvolge l’affaire della presunta cricca di Angelo Balducci (…)» (Giorgio Dell’Arti) [Vty 30/6/2010]. Il caso fu poi archiviato dalla magistratura nel 2012.
• Grande tifoso del Napoli.