3 giugno 2012
Tags : Giuseppe Scopelliti
Biografia di Giuseppe Scopelliti
• Reggio Calabria 21 novembre 1966. Politico (An, Pdl, Ncd). Ex sindaco di Reggio Calabria (dal 2002 al 2010, centrodestra liste civiche), poi governatore della Calabria (eletto nel 2010 col sostegno di Pdl e Udc, si dimise il 29 aprile 2014). Nel gennaio del 2014 è stato nominato coordinatore nazionale del Nuovo centrodestra. Candidato ma non eletto alle Europee del 2014.
• Da giovane fu segretario nazionale del Fronte nazionale della gioventù.
• Ex giocatore di basket, «due metri di altezza, due metri di spalle, due metri quadri di occhiali neri e una fiducia incontenibile in se stesso: “La gente mi ama. Ho riportato l’entusiasmo. Le vecchiette mi baciano: ‘Peppe! Peppe! Tu ci hai dato l’acqua! Posso fare la lavatrice, Peppe! Bevo quanta acqua voglio, Peppe!’”. E spiega che con lui la città, nel solco del compagno Italo Falcomatà che fu sì un sindaco rosso ma così bravo che insomma pareva quasi di destra, è diventata un’altra. Che col dissalatore (“altro che le polemiche sullo stipendio che avevo come commissario all’acqua!”) “cinquantamila cittadini non soffrono più la sete”, che “per l’Eurispes l’80% dei reggini si fida di questa amministrazione”, che “Reggio è quinta in Italia per presenze turistiche”, che con lui la disoccupazione “è calata del 17%”» (Gian Antonio Stella).
• Soprannominato «Pennellone» per la statura e la camminata (Stella, cit.). «Pappalone» un altro suo soprannome (Il Fatto Quotidiano).
• Nel 2009 risultò il primo cittadino più apprezzato d’Italia secondo il sondaggio Monitor Città realizzato da Ekma, per Affaritaliani.it.
• Coinvolto in diversi processi. Nel settembre del 2010 fu condannato in primo grado a sei mesi di reclusione per omissione di atti d’ufficio per non aver vigilato quand’era sindaco di Reggio Calabria sullo smaltimento del percolato della discarica di Longhi Bovetto, nelle cui vicinanze sorgeva una scuola elementare, mai operativa a causa della mancata bonifica dell’area. La condanna fu confermata in appello il 21 marzo 2013. Il 9 aprile 2014 la Corte di cassazione annullò senza rinvio la condanna «perché il fatto non costituisce reato».
• Nel 2011 la procura di Reggio Calabria lo indagò per abuso d’ufficio nell’indagine sugli incarichi, e i relativi compensi, affidati all’ex dirigente del settore Bilancio del comune di Reggio Calabria, Orsola Fallara (morta suicida nel 2010), ai tempi in cui lui era sindaco, che avrebbero causato un grosso buco di bilancio. Il 27 marzo 2014 fu condannato in primo grado per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico a sei anni di reclusione (il pm Sara Ombra ne aveva chiesti cinque), interdizione perpetua dai pubblici uffici e pagamento di una provvisionale di 120 mila euro. Sospeso per effetto della legge Severino dalla carica di governatore, il giorno dopo annunciò le dimissioni (anche dagli incarichi di partito), che diventarono ufficiali il 29 aprile.
• Nel 2012 i pm di Catanzaro gli contestarono la stipula del “Patto di legislatura” tra la Regione e l’Aiop, la delibera sul rinnovo del protocollo d’intesa con l’Università della Magna Grecia e l’approvazione del regolamento sui requisiti minimi per l’autorizzazione all’accreditamento dei centri socio-riabilitativi per disabili. Nello stesso anno sempre i pm di Catanzaro lo indagarono per abuso d’ufficio per la nomina di Alessandra Sarlo, moglie del giudice Vincenzo Giglio, a dirigente generale del dipartimento Controlli. Il 21 giugno 2013 è stato rinviato a giudizio.
• Criticato per le sue frequentazioni, ma mai convolto in reati collegati, nel 2009 «incontra a Milano Paolo Martino, boss della ’ndrangheta legato alla cosca De Stefano» (Il Fatto Quotidiano).
• Da governatore si schierò per consentire la somministrazione della pillola abortiva Ru486 solo negli ospedali e contro la realizzazione di centrali nucleari, ipotizzata dal governo Berlusconi, nella sua Regione. Favorevole al Ponte sullo Stretto.
• Nel 2010, in viaggio istituzionale a New York, disertò i funerali di sette ciclisti travolti e uccisi a Lamezia Terme (Fabrizio Caccia) [Cds 8/12/2010].
• Dopo uno sfogo dell’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti sul Sud «cialtrone» per non aver sfruttato i fondi forniti dalla Ue, disse: «Forse Tremonti non si riferiva a noi ma agli amministratori locali del passato. Le sue affermazioni restano in ogni caso gravi nei confronti del Meridione» (Stefania Tamburello) [Cds 3/7/2010]. Sui conti delle Regioni ebbe uno scambio polemico anche col collega veneto Luca Zaia (Mario Sensini) [Cds 5/10/2010], mentre con Guido Crosetto polemizzò sulla ’ndrangheta (La Stampa).
• Quand’era governatore ricevette una busta contenente due proiettili calibro 7,65.
• Nel 2011 candidò la Calabria a ospitare il premio Viareggio (Marco Gasperetti) [Cds 13/4/2011].
• «La Calabria è troppo bella per essere manipolata maldestramente al fine di farne uno spot. Poche immagini di questa terra straordinaria e delle sue opere valgono più di un brutto messaggio pubblicitario in cui si deturpano anche i Bronzi di Riace» (il consiglio che il Quotidiano della Calabria gli diede dopo che i Bronzi erano stati usati per reclamizzare la Calabria) (Gian Antonio Stella) [Cds 8/6/2011]. Stipulò anche un accordo con Alitalia per attrarre turisti interessati ai Bronzi (Sergio Rizzo) [CdS 8/3/2014].
• «Qual è la montagna più alta della Calabria?, gli chiedono a una trasmissione radiofonica. E Scopelliti: “L’Aspromonte”. Cancellando così il Pollino. E con quali regioni confina? “La Basilicata e la Puglia”. Dimenticandosi che Metaponto è Basilicata. Poi professa il suo errore: “Ho dimenticato la Sicilia”. Come se lo Stretto fosse ormai coperto dal Ponte che non c’è» (La Stampa).
• Insieme a Giorgia Meloni presentò un ordine del giorno per realizzare un codice etico a presidio delle candidature del Pdl (Paola Di Caro) [CdS 2/7/2011]. Nell’autunno del 2013 passò al Ncd appena nato, assumendo il ruolo di coordinatore nazionale dei circoli.
• «Fedelissimo di Maurizio Gasparri» (Il Fatto Quotidiano), aveva detto: «A Gianfranco (Fini, ndr), non lo nego, mi lega un grande affetto. Ma politicamente ho scelto Berlusconi» (a Chi).
• Stefano Bonet, implicato nelle indagini su Francesco Belsito e i fondi della Lega, risultò agli inquirenti in rapporto con lui (Fiorenza Sarzanini) [Cds 13/4/2012].
• Nel 2011 «partecipa nelle vesti di “Peppe Dj” alla diretta radio di Rtl 102.5. Evviva. Il guaio è che i soldi per sponsorizzare “Miss Italia nel mondo” e tre settimane di “diretta” dal lungomare reggino, accusa il Corriere della Calabria, sarebbero stati presi dall’amputazione dei fondi per il “contrasto alla povertà e il sostegno alle famiglie”» (Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella).
• Sandali infradito, occhiali Ray-Ban fumé e maglietta nera il suo abbigliamento da dj (Gian Antonio Stella).
• «Noi non vogliamo nelle liste uomini che sono innamorati di altri uomini» disse, salvo poi dare il benvenuto a una candidatura di Alessandro Cecchi Paone per qualunque ruolo in Calabria, nelle fila del Ncd (Carlo Macrì) [Cds 5/2/2014].
• Nel 2008 protagonista di una polemica con José Mourinho per un regalo fatto da quest’ultimo a un ragazzo di Reggio Calabria (Macrì, cit.) [Cds 2/11/2008].
• Querelò e chiese un milione di danni al giornalista calabrese Lucio Musolino e su Roberto Saviano disse: «Mi piacerebbe potermi confrontare con Saviano per spiegargli che la ’ndrangheta non è il solo male di questa terra, ma che c’è una certa borghesia mafiosa che può rivelarsi più invasiva e inquietante della stessa ’ndrangheta» (a Libero).
• Nel 2012 il suo stipendio da presidente regionale era di 9.261 euro al mese.
• Sposato con Barbara Varchetta, una figlia, Greta.