3 giugno 2012
Tags : Claudio Scimone
Biografia di Claudio Scimone
• Padova 23 dicembre 1934. Direttore d’orchestra. Dei Solisti Veneti (da lui fondati nel 1959). «Negli anni Cinquanta la musica strumentale da noi era praticamente inesistente, il barocco ignorato e poco avvincente, il rapporto tra pubblico e esecutori ancora tradizionale. Oggi molte cose sono state conquistate: vuol dire che anche il nostro lavoro è servito».
• «Fondò i Solisti Veneti solo per poter suonare, anzi “cantare”, il sestetto Verklaerte Nacht di Schoenberg come l’aveva appreso da Dmitri Mitropoulos» (Angelo Foletto). «Da allora li ha condotti tra gli splendori del barocco veneziano, tra le luci della letteratura classica e nel melodramma rossiniano. Più di cinquemila concerti in ottanta Paesi, una trentina di presenze al Festival di Salisburgo e trecentocinquanta incisioni: l’arte non si esprime in numeri, ma certe cifre qualcosa di importante dicono» (Enrico Parola). È stato pionieristico anche sulla scena internazionale nella riscoperta del repertorio barocco, determinante in Italia nel rilancio della musica strumentale, instancabile nella ricerca di spartiti (qualche volta capolavori) dimenticati.
• Fedeli a tecniche esecutive e strumenti moderni, i Solisti Veneti hanno compensato con il virtuosismo e la brillantezza delle esecuzioni l’ormai assodata affermazione, nello stesso repertorio, di complessi che privilegiano la prassi e gli strumenti antichi. Con loro e sotto la sua direzione si sono esibiti nel corso degli anni grandi solisti e cantanti: Salvatore Accardo, Jean-Pierre Rampal, Marilyn Horne, Cecilia Gasdia, Cecilia Bartoli ecc.
• Criticato per alcune sue prove rossiniane con altre orchestre (un Maometto II nel 2005 a Venezia, un Barbiere trasformato in «opera stanca e noiosa» all’Arena di Verona nel 2007), ha diretto anche Puccini, Turandot a Torre del Lago nel 2002: «Non ha senso dire che io sono uno specialista dell’antico. Ho semplicemente compiuto un percorso coerente attraverso la storia della musica. Così dal Settecento sono passato a Rossini e Donizetti. Da lì sto andando sempre più avanti. Essere a Massaciuccoli con Puccini è la realizzazione di un sogno».