3 giugno 2012
Tags : Arturo Schwarz
Biografia di Arturo Schwarz
• Alessandria d’Egitto (Egitto) 3 febbraio 1924. Storico dell’arte. Saggista. Poeta. Gallerista, introdusse in Italia gli artisti del Dada e soprattutto del Surrealismo, movimento al quale partecipò attivamente, suffragato dall’amicizia con André Breton. «Il Surrealismo è ben più che una corrente artistica: è una filosofia di vita». Oggi del Surrealismo è considerato il maggior esperto al mondo.
• «Nel 42, a 18 anni, ho cominciato a scrivere poesie, due anni dopo ho acquistato un libro strano: Rivoltella dai capelli bianchi, appunto di un certo André Breton, autore a me sconosciuto. Mi accorsi che nelle mie poesie avevo adottato la tecnica surrealista della “scrittura automatica”. Fu un’emozione, ebbi l’indirizzo di Breton dall’ambasciatore francese al Cairo, allora lui si trovava a New York dove collaborava con la radio “France libre”, gli inviai con l’arroganza e audacia di un ventenne le mie poesie. Era il ’44 e si può immaginare la mia gioia stupefatta quando ricevetti una lettera di Breton che mi consigliava di continuare a scrivere» (da un’intervista di Fiorella Minervino).
• Nel 46 venne arrestato, come fondatore della sezione egiziana della Quarta Internazionale. «Ho dunque conosciuto il carcere a Hadra, finché nel 49 sono stato espulso dall’Egitto. Il primo viaggio fu a Parigi. Breton abitava al 42 rue Fontaine, in zona Pigalle. Arrivato in taxi mi precipitai per la ripida scala di legno, arrivai davanti alla porta bruciacchiata a causa di un attentato di Action Française, mi strinse fra le braccia e disse: “So tutto di Hadra”. Il suo studio lo ricordo come fosse ora, emanava un’atmosfera tra il magico e il meraviglioso; sulla parete di fondo c’era una serie di bambole Hopi, di fronte a me, poggiato alla finestra, il vetro di Man Ray, con il gioco di parole “Danger”. In fondo c’era un’opera del De Chirico metafisico con un uomo dagli occhi chiusi che leggeva un libro. In terra la ‘Boule sospendue’ un oggetto erotico, sfera in legno con fessura alla base che oscillava quasi a contatto con un arco: un coitus ininterrotto. In mezzo alla stanza c’era la sua scrivania antica in legno con due idoli tribali dell’Oceania. Contro il muro, tre file di vetrine colme di oggetti curiosi» (a Fiorella Minervino).
• Nel 2007 ha pubblicato con Garzanti il libro, Sono ebreo, anche. Riflessioni di un ateo anarchico. Ha scritto anche libri sulla Kabbalah, sul tantrismo, sull’alchimia, sull’arte preistorica e tribale, sull’arte e la filosofia dell’Asia, e sull’anarchia. Possiede grosse collezioni di lavori di Marcel Duchamp, André Breton, Man Ray, Jean Arp e di altri. Nel 1998 ha donato una sua collezione di 700 pezzi al museo d’arte di Gerusalemme. Vive a Milano.