3 giugno 2012
Tags : Francesca Schiavone
Biografia di Francesca Schiavone
• Milano 23 giugno 1980. Tennista. Membro della squadra che nel 2006, 2009 e 2010 vinse la Federation Cup (la Davis femminile), è arrivata fino al n. 4 del ranking mondiale (nel 2011). Vincitrice del Roland Garros nel 2010, sconfitta in finale dalla cinese Li Na nel 2011. Quattro volte nei quarti di finale in tornei dello Slam. Nel 2007 ha vinto a Bad Gastein il suo primo torneo del circuito Wta, ad oggi ne ha vinti sei (l’ultimo, nel 2013 a Marrakech).
• «La “leonessa”. Non è bella da guardare, in campo; ricorda (a volte anche nell’oratoria post-match) Pietruzzo Mennea, le sue volatone sghembe e miracolose, ingobbite ma vincenti. Pervicace, se volete usare un termine fuori moda» (Stefano Semeraro).
• «Leonessa mi chiamate voi giornalisti. E intendiamoci, a me va benissimo. Però ormai sono passati sette o otto anni, io mi sento diversa, cresciuta, maturata. Preferirei Super Schiavone, o SuperWoman».
• «Su terra è l’unica che sporca un po’ il gioco, che lo rende meno prevedibile, ma sono in tanti a credere che le sue due finali a Roland Garros potevano avere un altro impatto in Italia. Se al suo posto ci fosse stata Pennetta l´investimento pubblicitario sarebbe stato maggiore» (Raffaella Reggi) [Rep 2/12/2011].
• «Qualche difficoltà relazionale causata da un alto livello competitivo c’è anche nel tennis femminile, con Francesca Schiavone non proprio amata dalle colleghe» (Gianfrancesco Turano) [Esp 12/7/2012].
• «Un titolo slam 34 anni dopo, il primo vinto da un’atleta donna italiana, quando nessuna era riuscita a raggiungere neanche una semifinale addirittura dal 1954. La Rai che di corsa compra i turni finali e di nuovo offre il tennis in chiaro, decenni dopo l’ultima partita trasmessa, i 400.000 euro di premio dalla Federazione Italiana Tennis che tanto hanno fatto discutere. Da lì in avanti per Francesca Schiavone un andamento da probabile burnout, molti primi o secondi turni nei tornei successivi, fino alla corsa improbabile verso un’altra finale a Parigi l’anno dopo, persa in due set contro Na Li. Dal 2010 Schiavone ha vinto solo altri due tornei di fascia minore. D’altronde se si diventa la seconda giocatrice più anziana a vincere il primo slam in carriera (29 anni e 345 giorni), poi è probabile che il prezzo dell’impresa a un certo punto lo si paghi» (Fabio Severo) [Ultimouomo.com 26/3/2014].
• Dopo aver vinto il Roland Garros, incontrando il presidente del Consiglio: «È stato un grande onore sedersi vicino a Piersilvio Berlusconi».
• «Nel 2005 fu protagonista involontaria di un tormentone di Striscia la notizia. Il tg satirico la beccò a bordo campo, tra un set e l’altro nel torneo Open Gaz de France, intenta in una conversazione, a gesti e labiali ben scanditi, con un tipo niente male seduto sugli spalti e col cappello calato sugli occhi. Si accordavano per un dopo partita decisamente hot. Nel video, secondo l’interpretazione di Striscia, lei pare fargli un’ardita avance, e lui risponde mostrandole, malizioso, la lingua. Il seguito della ricostruzione è anche più compromettente, dato che sembra tirare in ballo una terza persona da coinvolgere nel programma. Il video passò e ripasso più volte su Canale 5 e valse alla campionessa persino un Tapiro d’oro. Non parla mai d’amore, se non di quello per l’Inter e per il tennis. A qualcuno che ha avuto l’ardire di chiederle di uomini lei ha risposto: “Lo voglio intelligente, ambizioso e figo”. E se lo trovasse? “Gli guarderei il sedere, come faccio con quelli che mi piacciono”. Al collo porta una fede. “E’ il simbolo della mia fede in me”. Martina Navratilova, per qualche mese nel 2007, è stata allenatrice di Francesca, con cui ha anche giocato in doppio. Martina è una delle più care amiche della Schiavone, di cui è sempre stata anche una preziosa consigliera. Su Internet c’è gente disposta a giurare di saperla fidanzata con una donna» (Marianna Aprile) [N20 17/6/2010].
• Sostiene l’utilità del sesso prima dei match. «Oltre a essere fantastico a noi donne alza il livello degli ormoni e porta vantaggi in tutti i sensi» (a Stefano Semeraro).
• «Mi piace lo squalo perché è intoccabile, velocissimo, esplosivo. In mare ho paura dello squalo, ma mi piace da impazzire. Quando attacca, non fallisce».
• «Sono generosa, a volte troppo, perché non metto limiti. Amo stare con la gente quando è il momento, e da sola quando voglio. Per fortuna sono libera di scegliere, per questo sto bene con me stessa e con gli altri. Errori ne faccio, non sono perfetta. Ho paura che mi scappi via questa sensazione di gioia e condivisione. Spesso sono in giro per il mondo, non posso occuparmi degli altri come vorrei. Ora ho capito quando aprirmi e cosa fare. Sono cresciuta con una educazione stretta, non conoscevo tante persone, andavo a sbattere nella società. Ora ho bei ricordi che mi fanno vivere bene» (a Stefano Semeraro).
• Ha una passione per i motori: «Quando metto il casco e apro il gas, beh mi sento proprio libera». Le piace poi vestire casual, scrivere poesie.
• «Ama la musica. Mozart la mattina, per trovare il ritmo giusto al rovescio “che è melodico, mentre il dritto che serve a fare male, è più costruito”. Rock duro la sera, per ricaricarsi» (Stefano Semeraro).
• Le letture preferite, Paulo Coelho e John Grisham.
• Figli: «Ne farei una squadra, ma temo di avere i fianchi troppo stretti. Diciamo che mettere al mondo un paio di marmocchi mi farebbe piacere» (a Isabella Mazzitelli).