3 giugno 2012
Tags : Roberto Scarpinato
Biografia di Roberto Scarpinato
• Caltanissetta 14 gennaio 1952. Magistrato. Procuratore generale a Palermo (dal 7 febbraio 2013), dopo essere stato procuratore generale di Caltanissetta (2010-2013). Dal 2005 al 2010 ha diretto i dipartimenti di Mafia-economia e Criminalità economica. Nel 2008 ha pubblicato Il ritorno del Principe (Chiarelettere), libro intervista col cronista di mafia Saverio Lodato (Reggio Emilia 6 marzo 1951).
• Collabora con la rivista MicroMega.
• «Dall’89 al ’92 Scarpinato ha fatto parte insieme a Falcone e Borsellino del pool antimafia. Nella stanza di Falcone il Televideo era perennemente acceso. “Talora, al comparire di una notizia apparentemente priva di connessione con il lavoro di giudice, Falcone si faceva pensoso. Era come se quell’evento, la quotazione in Borsa di una nuova società, la nomina di un ministro, andasse velocemente decodificato per comprenderne la cifra segreta. Capire come e dove il potere reale del paese si stava spostando equivaleva a capire dov’era necessario a propria volta spostarsi per non farsi prendere alle spalle o per non mettere i piedi su un terreno minato”. Una lezione, aggiunge il magistrato, che poi gli è tornata preziosa in un paese che non ammette illusioni» (Simonetta Fiori).
• Tra i primi tra i primi a teorizzare l’esistenza dei rapporti tra la mafia e la politica. Tra le sue inchieste quelle sugli omicidi di Salvo Lima e di Piersanti Mattarella e quella sui cosiddetti «sistemi criminali». Noto soprattutto per aver rappresentato la pubblica accusa nel processo al sette volte presidente del consiglio, Giulio Andreotti.
• « Scarpinato è un mastino a combattere la criminalità economica, ma è difficile non ricordare le mille polemiche suscitate dalla trama di accusa ad Andreotti, con quel leggendario bacio che il senatore a vita secondo il pm aveva dato a Totò Riina» (Franco Bechis) [Ita 17/12/2008].
• Nel 2011 «ha depositato alla segreteria della Corte d’appello di Catania la richiesta di revisione dei processi «Borsellino uno» e «Borsellino bis». In particolare ha sollecitato la revisione per undici imputati, e la loro scarcerazione. Tra loro, il pentito che ha ritrattato e poi si è ripentito di nuovo, Vincenzo Scarantino» (Guido Ruotolo) [Sta. 15/10/2011].
• Nel 2012, dopo la commemorazione della strage di Via D’Amelio dichiarò: «Stringe il cuore a vedere talora tra le prime file, nei posti riservati alle autorità, anche personaggi la cui condotta di vita sembra essere la negazione stessa di quei valori di giustizia e di legalità per i quali tu ti sei fatto uccidere… Se fosse possibile verrebbe da chiedere a tutti loro di farci la grazia di restarsene a casa il 19 luglio, di concederci un giorno di tregua dalla loro presenza. Ma, soprattutto, verrebbe da chiedere che almeno ci facessero la grazia di tacere, perché pronunciate da loro, parole come Stato, legalità, giustizia, perdono senso, si riducono a retorica stantia, a gusci vuoti e rinsecchiti».
• Andrea Marcenaro: «Il procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, è curioso. E dalle pagine del Fatto, domanda a tutti noi: chi ha suggerito quella certa tempistica a Riina? Perché hanno beccato Claudio Martelli col conto Protezione? Chi era il soggetto esterno alla mafia che assistette al carico esplosivo sulla vettura di Via D’Amelio? Chi suggerì alla mafia gli attentati di San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro? E’ un caso che Spadolini si chiamasse Giovanni e Napolitano Giorgio? Come si spiega quel black out dei centralini di alcune sedi di governo? Perché Ciampi era convinto del pericolo di un colpo di stato? Cosa si cela dietro il suicidio di Antonino Gioè? Chi dispose un’esercitazione militare tra il 9 e l’11 novembre 1993? E perché non parla lui, che lo paghiamo, e ce lo chiede lui a noi, gratis?» [Il Foglio 17/01/2014].
• «Da molto tempo non mi riconosco più nel Dio ecclesiastico, e, tuttavia, non ho mai smesso di interrogarmi su Dio, di cercare cioè un senso della vita che trascenda le nostre brevi esistenze individuali. Così dalla trascendenza verticale che attribuisce valore al prossimo solo perché crede in Dio, sono approdato a una problematica trascendenza orizzontale che dà valore al prossimo anche a prescindere da Dio» (parlando del suo rapporto con la religione) [23/6/2014 MicroMega].
• Sposato con la collega Maria Teresa Principato, padre di un figlio.