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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Maurizio Scaparro

• Roma 2 settembre 1932. Regista. Dal 2006 direttore della sezione teatrale della Biennale. Nel 2008 ha diretto tra l’altro la Turandot per l’inaugurazione del Gran Teatro di Torre del Lago, il primo teatro all’aperto moderno costruito in Italia: «Un inno disperato all’assenza d’amore. Ecco ciò che vuole essere la mia Turandot a Torre del Lago».
• Inizi poco più che ventenne come critico teatrale dell’Avanti!, dal 1963 fu direttore del Teatro Stabile di Bologna, nel 1964 esordì alla regia con Festa grande di aprile (di Franco Antonicelli, al Teatro Municipale di Reggio Emilia), nel 1965 la consacrazione al Festival dei due mondi di Spoleto con La venexiana di Anonimo del Cinquecento, quindi, tra l’altro, Sagra del Signore della nave di Pirandello (1967), Chicchignola di Petrolini (1969, con Mario Scaccia), Amleto di Shakespeare (1972, con Pino Micol), Memorie di Adriano di Yourcenar (con Giorgio Albertazzi, 1989 e 1994). Ha diretto compagnie autonome (Teatro Indipendente, Teatro Popolare di Roma), Teatri Stabili (Bolzano, Roma), istituzioni pubbliche (la Biennale inventando il Carnevale veneziano, il settore spettacolo dell’Expò di Siviglia, l’Ente teatrale italiano). Nel 2004 ha diretto il film Amerika, da Kafka. Nel 2007 è tornato a curare la regia delle Memorie di Adriano con Albertazzi. Nel 2008 di nuovo il cinema, con L’ultimo Pulcinella, tratto da un vecchio copione di Roberto Rossellini, con Massimo Ranieri come protagonista. Sempre con Ranieri nel 2012 a teatro dirige Viviani Varietà. Da ultimo La coscienza di Zeno (2013), con Giuseppe Pambieri.
• «Se avessi dovuto scegliere un’altra parola, invece di Utopia, per definire il mio lavoro teatrale, la mia tensione verso un traguardo sognato, ammesso e non concesso che tutto si possa definire così sommariamente, avrei scelto la parola Festa. Ma le due condizioni non sono mai state, per me, troppo lontane. Il tratto di unione che ho cercato da sempre di stabilire fra loro, sta nel tentativo di comunicare, attraverso il Teatro, le ansie e le speranze dei nostri giorni. A più gente possibile, nel modo più umano possibile, ben sapendo le difficoltà crescenti del comunicare teatro in un mondo che tecnologicamente ha fatto passi enormi e spesso affascinanti».
• Su di lui, nel 2011, Maria Grazia Gregori e Daniele Aluigi curano una biografia: Scaparro. L’illusione teatrale (Skira).
• Grande tifoso della Roma.