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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Riccardo Scamarcio

• Andria (Bari) 13 novembre 1979. Attore. Tra i suoi film: Tre metri sopra il cielo (regia di Luca Lucini, 2004), Romanzo criminale (Michele Placido, 2005), Ho voglia di te (Luis Prieto, 2007), Mio fratello è figlio unico (Daniele Luchetti, 2007), Go Go Tales (Abel Ferrara, 2008). «Credo che la mia caratteristica sia di non essere rassicurante, di portare sempre un po’ d’inquietudine».
Tra le ultime Nel 2009 è interprete di Italians (regia di Giovanni Veronesi) accanto a Carlo Verdone e Sergio Castellitto, poi La Prima Linea di Renato De Maria e L’uomo nero di Sergio Rubini. Nel 2010 è protagonista di Mine Vaganti di Ferzan Özpetek e nel 2011 del film Manuale d’amore 3 di Giovanni Veronesi e, a teatro, recita con Deniz Özdogan in Romeo e Giulietta (regia di Valerio Binasco). Da ultimo visto affianco a Sharon Stone in Un ragazzo d’oro di Pupi Avati (2014).
Vita Ha avuto un rapporto turbolento con la scuola: «Non ci andavo. Così mio padre mi prese per un anno a lavorare con lui. Sveglia alle cinque e via. Facevo il rappresentante di carni. Per un po’ ho frequentato il mondo sanguigno dei macellai». La prima prova da attore è a teatro: «A sedici anni. Miseria e nobiltà di Scarpetta. Un anno dopo, su un treno, incontrai uno psichiatra che mi consigliò il Centro sperimentale di cinematografia. Fu la svolta: io non ne avevo mai sentito parlare. Feci quattro anni in uno per prendere il diploma e mi trasferii a Roma». Inizia a lavorare facendo fotoromanzi. Le prime apparizioni in tv nel 2000 nelle mini-serie Ama il tuo nemico 2 e Io ti salverò, nel 2001 la serie tv Compagni di scuola.
«È nato cinematograficamente con Ora o mai più di Lucio Pellegrini, ma il successo è arrivato l’anno seguente grazie all’adattamento per il grande schermo, firmato da Luca Lucini, del romanzo generazionale di Federico Moccia Tre metri sopra il cielo; lo stesso Lucini, uno dei registi italiani più promettenti, l’ha diretto anche nella piacevole commedia L’uomo perfetto scritta da Marco Ponti» (Daniele Cavalla).
• Nel 2006 esce Manuale d’amore 2 di Veronesi, in cui fa parlare di sé per una scena d’amore con Monica Bellucci: «Le scene di sesso mi imbarazzano sempre. Non è stato facile stare steso su letto per cinque ore con la Bellucci addosso, dovendo essere passivo e reagire solo alle sue iniziative. Mi ha aiutato la sua tranquillità».
• Protagonista di Colpo d’occhio di Sergio Rubini, che lo vede così: «La sua vera particolarità è l’ambivalenza, è un ragazzino e un giovane uomo, una figura che nel nostro cinema non avevamo più».
• «Riccardo Scamarcio (Skmrc nella lingua digitata delle “Tim agers”) è un caso nazionale. Un fenomeno come in Italia non s’era mai visto prima. Certo, c’era stato Simon Le Bon dei Duran Duran negli anni Ottanta, e poi Cruise, Depp, Di Caprio o Pitt. Ma la differenza è che Scamarcio è italiano, non è un sogno americano che vive solo sui poster appiccicati nelle camerette, ma a Roma. E rispetto alle fanatiche anni Sessanta, le sue ammiratrici possono braccarlo armate delle nuove tecnologie: sui blog gli spostamenti della star di Andria sono aggiornati passo passo in tempo reale, manco la Cia, e il resto lo fa il tam tam via sms» (Emilio Marrese).
• «Durante un’intervista alle Iene ha ammesso di aver ricevuto una proposta sessuale da una bambina di 9 anni. “Mi scopi?” ha detto lei, occhioni sgranati e cuore fucsia stampato sulla felpa» (Monica Vignale).
Critica «Riccardo è la prima star maschile del cinema italiano dopo Marcello Mastroianni. Da vari anni aspettavamo qualcuno capace di far uscire di casa la gente per riempire le sale» (Enrico Lucherini).
• «Il successo di Scamarcio è la prova che il sistema cinematografico in Italia è malato. Il sistema ha bisogno di inventare personaggi. È accaduto con Raoul Bova, con Stefano Dionisi e con altri. Scamarcio è l’ultimo prodotto di un sistema che sopperisce alla mancanza di qualità, e di autori validi, proponendo nuovi personaggi» (Valerio Mastandrea).
• «Scamarcio fa il massimo che può, pur rimanendo piuttosto lontano da James Dean» (Mariarosa Mancuso a proposito di Mio fratello è figlio unico).
Frasi «Come Rubini sono venuto a Roma e ho dovuto tagliare i ponti con le radici pugliesi. Arrivato al Centro Sperimentale dicevo cosa con la o chiusa. E ho deciso di appropriarmi di un linguaggio che mi permettesse di essere accettato, per poi metterci dentro quello che volevo metterci io».
• «Sono del Sud. Per me la donna è donna e l’uomo è uomo».
• Impulsivo: «Qualche volta faccio figuracce: parlo delle mie idee con grande veemenza, magari nel momento e nell’occasione sbagliata. Mi espongo inutilmente a delegittimazioni e strumentalizzazioni» [a Arianna Finos, Rep 24/11/2012].
• «Non vivo male l’eccesso di attenzioni, mi preoccupa quando sono con gli amici, sono loro, le persone a cui voglio bene, che si finisce per infastidire. La cosa sgradevole è che tutti fanno a gara per salire su questa barca e mangiare a quattro mani senza essere stati invitati».
• «Mi fa ridere il sarcasmo, mi diverte la cattiveria, mi piace il veleno».
Politica «Tu ti occupi di politica? “Ne parlo tutti i giorni. È un pensiero fisso”. Addirittura. Autodefinisciti politicamente. “Le definizioni sono quasi sempre riduttive”. Chi voterai? “Ho sempre votato per Bertinotti, ma quest’anno cambio”. Perché? “Non stimo tutti i personaggi che si sono piazzati sotto l’Arcobaleno”. Parli di Pecoraro Scanio e di Diliberto? “Non faccio nomi”. Quindi chi voterai? “ll Pd di Veltroni” (...) Sei attivo in qualche altro modo? Che ne so, segui il ‘decalogo salva pianeta’ di Al Gore? “Ho sensibilità ecologica e ho un fantastico raccoglitore differenziato per la spazzatura”. C’è qualcuno per cui spenderesti la tua notorietà? ”Per Beppe Grillo. Un genio”» (da un’intervista di Vittorio Zincone).
Amori Dai 16 ai 26 anni è stato fidanzato con la stessa ragazza, Angela, anche lei di Andria. «Una cosa molto poco da personaggio maledetto, no?».
• Dal 2006 sta con Valeria Golino, di tredici anni più grande. Con lei nel 2010 fonda la casa di produzione cinematografica Buena Onda e nel 2013 realizza un film (lei regista, lui produttore): Miele, liberamente ispirato al romanzo A nome tuo di Mauro Covacich. Vivono insieme a Roma, in una casa con vista sul Colosseo: «Con Valeria mischiamo il mio pugliese e il suo greco-napoletano. Filakia, filakia, baci, baci».
Sport Giocò due anni nelle giovanili della Fidelis Andria: «Ero mezzapunta, correvo e sapevo far bene i cross (...) L’idolo era Oberdan Biagioni, veniva dal Foggia di Zeman: bravo e carismatico. Poi però sono arrivate le distrazioni, le sigarette, le ragazzine: si esce la sera e il pallone viene dopo. Non avevo qualità alla Pirlo e soffrivo lo spogliatoio: nei vivai è dura sopravvivere, c’è il bullo che innesca un gioco a chi è più ignorante. Io stavo in disparte» (da un’intervista di Carlo Annese).