Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Silvio Scaglia

• Lucerna (Svizzera) 14 ottobre 1958. Imprenditore. Già amministratore delegato di Omnitel (dal 1995), nel 1999 fondò con Francesco Micheli e.biscom, poi diventata Fastweb. Cedute le sue azioni a Swisscom (che aveva lanciato un’opa), nel 2007 ha fondato Babelgum, internet tv con basi fra Dublino, Londra, Milano, Sophia Antipolis (il polo francese dell’hi-tech nell’entroterra di Antibes) e da ultimo New York. Nel luglio 2008 ha concluso un accordo con la Bbc per trasmettere alcuni suoi programmi. «Il nostro obiettivo non è il pubblico delle famiglie che si vedono la tv in salotto la sera dopo cena, noi ci rivolgiamo ai “web surfer”, alle persone che usano quotidianamente Internet, per lavoro e per la loro vita privata (...) I contenuti saranno caricati da utenti professionali e autorizzati. Babelgum parte con tre tematiche attorno a cui far crescere delle comunità: una attorno al cinema indipendente (primo testimonial Spike Lee – ndr), una intorno ai temi ambientali e una sulle motociclette» (Valerio Zingarelli, amministratore delegato). Da ultimo, nel 2013, con la Sms Finance ha vinto un’asta «all’ultimo rilancio» e si è aggiudicato La Perla, storico marchio di moda intimo e prêt-à-porter di Bologna.
• Figlio di un impiegato. «Mio padre lavorava in Svizzera per la Schindler, l’azienda di ascensori. Mia madre, invece, era una professoressa di matematica. A due anni sono tornato in Italia, a Novara, e lì sono rimasto fino alla fine del liceo. Mi sono iscritto a Ingegneria, Politecnico di Torino. A differenza del liceo, l’università mi ha dato molto. D’estate, come istruttore di vela, giravo i Valtur del Mediterraneo: Ostuni, Capo Rizzuto, El Kebir. Due giorni dopo la laurea sono entrato in Aeritalia Spazio. Quando ho capito che non stavo più imparando cose nuove mi sono presentato alla Arthur Andersen, una società di consulenza. Perché loro? Perché volevo capire il mondo dell’economia. Per essere assunto ho fatto un passo indietro nella carriera. Alla Arthur Andersen si entra come programmatori. Ho imparato a leggere un bilancio, ho fatto un corso a Chicago». In seguito ha lavorato con McKinsey, Bain Cuneo e Associati, Piaggio.
• Con Fastweb vinse anche una bella sfida finanziaria, cominciata nel 1999 mettendo sul piatto 10 milioni di euro dei suoi: «Poi ne ha presi in prestito 230 per sottoscrivere la sua parte di un aumento di capitale e pagare le imposte sulla rivalutazione della sua partecipazione al momento di trasferirla in Lussemburgo. Adesso, aderendo all’Opa di Swisscom, può leccarsi i baffi: 40 milioni li aveva incassati quasi subito cedendo un piccola quota a Pirelli, 75 sono arrivati come dividendo, 222 cedendo a Unicredito un primo 6% e 693 li riceverà dagli svizzeri per il 18,75% residuo. All’ingrosso fa un guadagno di 800 milioni. Chapeau» (Massimo Mucchetti nel marzo 2007).
• La classifica Forbes del 2010 l’ha messo al 937° posto tra i più ricchi del mondo, 13° tra gli italiani, ultimo tra quelli con un patrimonio superiore al miliardo.
• All’inizio del 2007 indagato a Roma per false comunicazioni sociali: l’inchiesta era stata avviata su un presunto traffico telefonico gonfiato per produrre crediti Iva irregolari. Nel 2010, nell’ambito del mega processo Telecom Italia Sparkle-Fastweb (riciclaggio transnazionale per due miliardi di euro ed evasione fiscale da 400milioni), viene arrestato con altre 55 persone. Accusato di associazione a delinquere, sconta tre mesi in carcere e sei ai domiciliari. Nel 2013 l’assoluzione con formula piena.
• «Faccio dello sci alpinismo, anche se sempre con più fatica. Ho una casa ad Antognad, in Val d’Ayas, a cui sono molto legato perché della montagna mi piace la tranquillità e la possibilità di fare qualche faticata. Poi mi piace viaggiare. Adoro l’India: ci sono andato spesso per lavoro, ci torno ogni volta che posso. Bevo il tè perché il caffè mi fa venire il mal di testa» (da un’intervista di Giovanni Iozzia).