3 giugno 2012
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Biografia di Maria Gabriella Savoia
• Napoli 24 febbraio 1940. Nome completo: Maria Gabriella Giuseppa Aldegonda Adelaide Margherita Ludovica Felicita Gennara. Terzogenita degli ultimi sovrani d’Italia (Umberto II e Maria José).
• Il 12 febbraio 1955 a Saint-Mesme sposò Robert Zellinger, da cui si separò nel 1976. Una figlia: Maria Elisabetta Zellinger de Balkany (Losanna 2 marzo 1972). «Un metro e ottantuno di diafana classe bionda, corsi di pittura con Oskar Kokoschka e una catena di flirt, veri o presunti, davvero impressionante: tra gli altri Giovanni Volpi di Misurata e Alfonso di Borbone, il torero Peralta, il figlio dell’ambasciatore svizzero a Parigi, l’attore Walter Chiari. A un certo punto, dopo il ripudio di Soraya, pare che anche lo Scià di Persia ci avesse fatto un pensierino, ed ecco la versione dell’episodio, una specie di Dallas ante litteram, che molto tempo dopo fornì la principessa in persona: “L’ingegner Enrico Mattei, presidente dell’Eni, mi aveva fatto recapitare da un diplomatico le fotografie dello Scià, perché le esaminassi e casomai gli facessi il piacere di comunicargli un parere per un eventuale fidanzamento, cosa che sembrava stargli molto a cuore. Ma allora eravamo tutti più giovani e ci si poteva forse anche divertire...”. Il petrolio, perché di quello si trattava, tornerà di nuovo nella vita di Maria Gabriella. È con il petrolio, e poi con le speculazioni immobiliari, che ha fatto fortuna il suo futuro marito, l’uomo d’affari franco-romeno Robert De Balkany, nato nel 1931, che all’anagrafe fa Zellinger ma che a Parigi chiamano lo Squalo. Il suo salvadanaio è il centro residenziale e commerciale di Parly II, i suoi vanti i castelli di Eze sulla Riviera e di Saint-Mesme a sessanta chilometri dalla capitale, l’appartamento del nababbo in avenue Foch, la tenuta di Deauville, lo yacht Maralà. Umberto non è entusiasta: De Balkany è borghese, divorziato (dalla figlia di André Poncet, l’ambasciatore di Francia presso Hitler e Mussolini) e molto facile ai pugni, come confermano i fotografi che gli fanno la posta sotto casa. Ma la principessa è ben decisa: “La mia famiglia sarà d’accordo per forza, semplicemente perché se si oppone al matrimonio non terrò conto della sua volontà”. Per le nozze religiose, celebrate nell’estate 1969 in una cappella in stile cistercense fatta costruire appositamente dallo sposo, calano a Eze 80 gorilla. Nasce una bambina, Elisabetta, ma il matrimonio va presto a rotoli. “Colpa di una specie di malattia di mio marito”, razionalizzerà lei più tardi. “Un complesso d’inferiorità nei confronti delle mie origini, dovuto forse al fatto di essere nato da un padre commerciante”. A sette anni dalle nozze Ella chiede il divorzio per crudeltà mentale e si imbarca su uno dei panfili di Stavris Niarcos detto l’Avvoltoio, il grande rivale di Onassis» (Egle Santolini).
• «A me piace essere libera, ho avuto qualche proposta di matrimonio reale e ho preferito non accettare perché la vita di corte, di rappresentanza, come moglie di capo di Stato è sempre gravosa».
• Nel luglio 2006 commentò l’arresto del fratello Vittorio Emanuele («è un bambino») attaccando violentemente la cognata Marina Doria, accusata di essere una donna avida di denaro.
• Accollatasi gli ultimi pezzi del tesoretto della regina Maria José (uno scrigno di gioielli, mobili, argenteria, quadri, tappeti), scomparsa nel 2001, rifiutati dai fratelli per non pagare le ingenti tasse di successione, nel 2007 li mise all’asta da Christie’s: gli incassi furono superiori ad ogni aspettativa, i diamanti del diadema Fabergé, un regalo dello zar Alessandro I di Russia a Josephine Beauharnais per consolarla del suo divorzio da Napoleone, vennero aggiudicati per 1 milione e 555 mila euro contro un valore di 180 mila euro (la squisita fattura artistica della montatura e l’appartenenza alla collezione di Maria José valsero al diadema il record mondiale nel suo genere).
• Tra il 2005 e il 2007 ha pubblicato due libri, entrambi frutto della ricerca storia intrapresa sulla casata dei Savoia: La vita alla corte dei Savoia (Mondadori, 2005) e I gioielli di casa Savoia (Mondadori, 2007).
• Ama dipingere acquerelli («Non mi considero una pittrice, ma ho avuto questa passione fin dall’infanzia») e costruire collage («Ho seguito una scuola di pittura da Oskar Kokoschka e ho scoperto che i collage sono divertenti. Così dono le mie “opere”, fatte con i ritagli dei cataloghi di Sotheby’s, alle aste benefiche a favore dei bambini bisognosi»). Ha una grande passione per i libri antichi e i cani.