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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Lina Sastri

• Napoli 17 novembre 1953. Attrice, cantante. In teatro si ricordano le sue interpretazioni in Masaniello, Sei personaggi in cerca d’autore. Tra i suoi film: Ecce bombo (Nanni Moretti 1978), Mi manda Picone (Nanni Loy 1983, David di Donatello e Nastro d’argento miglior attrice protagonista), Segreti segreti(Giuseppe Bertolucci 1984, David), L’inchiesta(Damiano Damiani 1986, David non protagonista), Celluloide(Carlo Lizzani 1995), Vite strozzate (Ricky Tognazzi 1996). Cantante (al Festival di Sanremo 1992, con Femme ’e mare). Da ultimo vista al cinema in Lascia perdere, Johnny!(Fabrizio Bentivoglio 2007), a teatro in Filumena Marturanodi Eduardo De Filippo (regia di Francesco Rosi), nell’ Elettra di Sofocle (Luca De Fusco) e in Corpo celeste (da Anna Maria Ortese); in televisione in Assunta Spina e Il covo di Teresa. «Sono una bandita, una fuorilegge dello spettacolo».
• La sua carriera di cantante termina nell’estate 2008 quando incide Il suo ultimo CD Reginella. Nel 2002 fece un concerto a Yokohama in Giappone.
• Nel giugno 2011 è stata insignita del titolo di commendatore al merito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Sono piacevolmente sorpresa sia perché non te l’aspetti mai di diventare commendatore, sia perché questa prestigiosa onorificenza mi arriva dal nostro presidente che stimo moltissimo» [Il Quotidiano italiano].
• «Nata come attrice in cinema e passata al teatro importante grazie a Giuseppe Patroni Griffi, ha esordito negli spettacoli musicali nel 1997 con Cuore mio. Non ama programmare il futuro, ma “quello che amo di più è l’incontro tra musica e poesia, è il mondo in cui mi riconosco”» (Maria Pia Fusco).
• «Il cinema mi ha dato assai, molto di più di quanto abbia dato io. Ma non ero preparata. Il cinema è sogno, è bellezza, è seduzione e io non mi sentivo un’attrice di cinema, non amo le pose, sono a disagio davanti a un obiettivo, ho un rapporto difficile con la mia immagine, non mi sento attrice di cinema. E mentre la musica va, il teatro va, l’immagine dello schermo resta, non c’è libertà di cambiare. Il cinema lo fa chi guarda, non chi è guardato. Con la mia presunzione, con la vanagloria sfrontata della giovinezza ho cominciato a dire troppi no, e in qualche modo credo di non aver rispettato fino in fondo me stessa e la fortuna che mi capitava. Il cinema, che è maschio, è rimasto sconcertato da questa ragazza un po’ ribelle che si permetteva tanti rifiuti. Per questo e per vicende anche private io e il cinema ci siamo visti più di rado».
• «Volevo farmi suora, avevo una sincera fede religiosa, e mi è rimasta, la considero una grazia».
• Una passione per i profumi: «Ho un buon naso, mi piace scoprire sempre nuove fragranze. Ne ho una cinquantina, di cui venti aperti. In realtà poi metto sempre Grey Flannel di Geoffrey Beene. Ma quando sono in scena, mi piace cambiare il profumo a seconda del personaggio che interpreto» [28/1/2012 Iod].
• Supertiziosa, «i corni di corallo vanno regalati e nascosti: tenuti indosso se piccoli, conservati al chiuso in un cassetto se grandi. Mai esposti» (parlando del suo portafortuna) [28/1/2012 Iod].
• «Dopo la morte di mia madre, per un certo periodo mi sono anche riavvicinata ai sacramenti, perché sentivo il bisogno di ritrovarmi a pregare in una comunità. Poi mi sono allontanata di nuovo dalla pratica religiosa, ma non dalla fede: ormai fa parte di me» (parlando della sua fede) [Fam].
• «Vorrei acchiappare un po’ più di vita, quella che scappa, che fugge, che non ritorna. La vacanza spensierata con gli amici, l’amore di un compagno che in questo momento non ho e che mi manca. Sì, perché la solitudine non è bella: non hai da dividere nulla con nessuno. Forse sono stata troppo generosa con il mio lavoro e mi è sfuggito il tempo. Insomma vorrei quella vita che probabilmente non ho mai vissuto» (a Emilia Costantini).