3 giugno 2012
Tags : Carlo Sassi
Biografia di Carlo Sassi
• Milano 1 ottobre 1929. Giornalista tv. Della Rai.
• «Sono figlio unico, papà è dirigente della Pirelli, mamma casalinga. Liceo scientifico e poi Bocconi. Trovo un posto al Banco di Roma. Poi, un giorno al bar, un amico mi presenta la moglie che lavora in Rai. Spiega che stanno cercando gente nuova e mi convince. Così nel ’57 inizio a lavorare a cachet. Il capo dello sport è Carlo Bacarelli, che mi chiede una cartella di presentazione dell’amichevole Italia-Irlanda del Nord. Il pezzo va bene e inizio a fare il giornalista. Dopo tre anni e mezzo mi assumeranno. (Ho seguito) otto Olimpiadi ed è un’esperienza meravigliosa: il mio sport preferito da sempre è l’atletica; il calcio viene al secondo posto» (A Alessandro Dall’Orto) [Lib 28/11/2010].
• È l’“inventore della moviola”: «La leggenda narra che Carlo Sassi, milanese, nell’ottobre del 1967 fosse uscito dallo stadio di San Siro, in occasione di un derby Milan-Interterminato 1-1, dubbioso circa la regolarità di un gol di Gianni Rivera...» (Stefano Serianni).
• «Il gol di Rivera non era regolare, perché la palla non aveva oltrepassato completamente la linea bianca. Ce ne accorgemmo “in moviola”, vedendo la calce della riga di porta “saltare” al contatto con il pallone. Debuttammo due anni dopo alla Domenica Sportiva, nel 1969. Fui il moviolista per più di vent’anni».
• «Il lavoro di preparazione era molto lento. La bobina con il filmato di una partita doveva essere sviluppata e stampata e ci voleva un’ora e mezzo di tempo. Poi il pezzetto di pellicola con le immagini che servivano per la moviola veniva riversato a Milano su monitor, ripreso da una cinepresa, di nuovo sviluppato e stampato: passava almeno un’altra ora. Spesso Vitaletti e io eravamo ancora al montaggio e già sentivamo partire la sigla d’avvio della Domenica Sportiva. Il cambio di tecnologia invece ha portato qualità di immagini e riduzione di tempi di lavorazione» (a Alessandro dall’Orto).
• «Nelle sue prime apparizioni televisive Sassi si limita a proporre “le azioni salienti” delle partite lasciando il commento a Pizzul: “Il più bravo di tutti insieme a Beppe Viola e Brera”. Con Stagno lavora 5 anni: “Tito era un esteta, in studio avrebbe voluto solo gente con i capelli biondi e gli occhi azzurri, però ebbe il merito di introdurre la musica nei servizi”» (Elio Pirari) [Sta 19/12/2010].
• «Con la tv ho chiuso nel 2001 (faceva Quelli che il calcio, con Fabio Fazio, ndr). Per non diventare patetico. Per non fare la fine di certa gente che si vede in video. Allucinante... Meglio fare il pensionato. Sono felice così».
• «Spesso, quando capisco che mi stanno fissando, cambio strada. Non per maleducazione, ma perché sono timido. Schivo».
• Appassionato di rally, ha partecipato numerose volte al “Rally della stampa”.
• Sposato in terze nozze con la sua prima fidanzata. È padre di Paola, che lavora come hostess di terra.
• Da ragazzo tifava Inter. A 17 anni fece un provino per i Neroazzurri: «Mi presento e sono così emozionato che entro in campo con le scarpe da calcio, pantaloncini, maglione e camicia. Mi sono dimenticato di cambiarmi la parte alta!». Ora è della Cremonese: «Da quando, un giorno di tantissimi anni fa, conobbi il presidente Luzzara. E nacque un feeling particolare».