3 giugno 2012
Tags : Francesca Sanvitale
Biografia di Francesca Sanvitale
• Milano 17 maggio 1928 – Roma 9 febbraio 2011. Scrittrice. Genitori emiliani. Figlia di un ufficiale di Cavalleria, ha vissuto a Firenze dove si è laureata in Lettere. Dal 61 vive a Roma. È stata redattore editoriale (Nuovi Argomenti, Micromega), giornalista (Espresso, Messaggero, Unità) e ha lavorato in televisione (per 26 anni in Rai). Ultimo romanzo L’inizio è in autunno (Einaudi, premio Viareggio Rèpaci 2008). «Mi sento dire che scrivo in modo difficile invece penso di essere molto chiara».
• «All’università diventai allieva di Giuseppe De Robertis che, allora, per i giovani era un vero nume tutelare. Frequentavo poeti come Alfonso Gatto e Mario Luzi, critici come Leone Piccioni, romanzieri come Pratolini che conobbi lavorando alla Vallecchi, casa editrice di Metello. E poi c’era Bilenchi che dal 1948 al 1956 diresse Il Nuovo Corriere ed ebbe un impatto fortissimo sulla città» (da un’intervista di Mirella Serri).
• «Romanziera capace di affondare il coltello nella piaga di rapporti sofferti, come in Madre e figlia, che l’ha portata al successo negli anni Ottanta, o come nell’ Uomo del parco, La realtà è un dono, o nel romanzo storico Il figlio dell’impero, dedicato alla breve vita del figlio di Napoleone Bonaparte, nei suoi libri tiene sullo sfondo tre città: Parma, dove affondano le radici familiari, Milano, dove è nata, e Firenze che è la città della guerra e dell’adolescenza. Una triangolazione speciale, non solo geografica bensì intellettuale» (Mirella Serri).
• «Il primo romanzo Il cuore borghese l’ho scritto in sette anni. Il secondo Madre e figlia in nove mesi. Ciò che auspico, tutte le volte che comincio, è che sia breve, lineare come un bagaglio leggero, una valigia con le rotelle da portare appresso. Poi com’è successo tante volte il racconto e gli interessi che stanno dentro la storia si moltiplicano, così posso arrivare alle seicento pagine del Figlio dell’Impero» (ad Alain Elkann).
• «Sono convinta che uno scrittore debba arrendersi di fronte a una storia che si forma nella mente a poco a poco, senza che intervenga la sua volontà, fino ad ampliarsi in particolari, figure, significati».
• Nel 2007 candidata alle primarie per eleggere l’Assemblea costituente del nascente Pd.
• Amava la musica, soprattutto Wagner.