Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Claudio Santamaria

• Roma 22 luglio 1974. Attore. Tra i suoi film: L’ultimo capodanno (Marco Risi 1998), L’ultimo bacio (Gabriele Muccino 2000) e il seguito Baciami ancora (Muccino 2010), Romanzo criminale (Michele Placido 2005, premiato col Nastro d’argento), Gli sfiorati (Matteo Rovere 2011), Terraferma (Emanuele Crialese 2011), Diaz – Don’t Clean Up This Blood (Daniele Vicari 2012), Torneranno i prati (Ermanno Olmi 2014), Lo chiamavano Jeeg Robot (Gabriele Mainetti 2015). In tv è stato Rino Gaetano in Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu (Marco Turco 2008, interpretava il cantautore morto nel 1981 cantando senza doppiaggio e con disinvoltura) e il maestro Alberto Manzi in Non è mai troppo tardi (Giacomo Campiotti 2014). Nel 2015 è Orlando Mieli nella serie tv di Raiuno È arrivata la felicità. Nel 2008 ha presentato il concerto del Primo Maggio. Anche doppiatore, è stato la voce del Batman interpretato da Christian Bale. «Ho avuto la soddisfazione di prendere a cazzotti James Bond in Casino Royale. È stato molto divertente, sembrava di stare al circo, un mese e mezzo per girare una sequenza. Con quei soldi in Italia avremmo fatto due film».
• Mamma casalinga, papà pittore edile, «racconta che da bambino lo chiamavano “er boccia”: “Ero biondo e riccio, ero molto timido, cupo, con improvvisi sprazzi di esuberanza”. I ricci sono rimasti, un po’ meno biondi, è rimasto lo sguardo timido e limpido, eppure capace di esprimere la freddezza feroce che era di Dandi di Romanzo criminale» (Maria Pia Fusco).
• «Ero molto svagato già da ragazzo. Ero quello a cui si poteva rinunciare. Se giocavamo a calcio ed eravamo dispari, per dire, a guardare rimanevo sempre io. (…) Scarso e con la testa tra le nuvole. Una volta, nell’intervallo di una partita, non mi accorsi neanche che bisognava cambiare lato del campo. A un certo punto, dagli spalti, si sentì una voce: “Numero 3, guarda che te devi spostà, devi andà dall’altra parte”» (a Malcom Pagani) [Vty 13/4/2016].
• «Ho studiato teatro ma in modo irregolare, non mi hanno accettato all’Accademia né al Centro sperimentale. Non pensavo che il cinema fosse per me. In teatro me ne fregavo di chi venisse o non venisse a vederci, la soddisfazione era nel fare lo spettacolo. Venne Marco Risi, mi prese per L’ultimo capodanno e così è cominciato il cinema. Sono incostante, Placido dice che sono sublime o cane» (da un’intervista di Paolo D’Agostini).
• «Mi divertivo a usare la voce, a inventare personaggi e fare le imitazioni. Dopo una prima esperienza nel doppiaggio, mi sono iscritto a un corso di recitazione trovato sulle Pagine gialle. Mi è capitato un bravo insegnante, Stefano Molinari, che veniva dal metodo Stanislavskij. È stato lui il primo a dirmi che avevo talento e mi ha scioccato: ci ho messo anni a prendere coscienza» (a Maria Egizia Fiaschetti) [Cds 8/4/2016].
• «Qualche rimpianto ce l’ho. Non aver dato tutto quel che potevo in Romanzo criminale di Placido, per esempio. Ho reso al minimo e ho perso la possibilità di lavorare in profondità su un personaggio 
interessante. Peccato. Lo rigirerei domani, ma tornare indietro non si può» (Pagani, cit.).
• «Quando mi dicono attore impegnato rispondo sempre: “Certo, sono impegnato, domani c’ho da fà”».
• Appassionato di musica, ha girato l’Italia con i Jazz All Star, gruppo composto da alcuni dei più importanti musicisti del jazz italiano, cantando canzoni di Piero Ciampi, Luigi Tenco, De André, Gaber e Rino Gaetano: «È fondamentale nella mia vita e nel mio lavoro, è una forma di comunicazione potente, ha la capacità di riportarti indietro nel tempo. Emozione pura. Ho due fratelli più grandi, prima ascoltavo la musica che sceglievano loro, la new wave dei Depeche Mode ma anche i Pink Floyd, Prince, Billy Idol. De André l’ho scoperto più tardi, Rino Gaetano ancora dopo. L’educazione musicale ti fa crescere, a casa mia suonavano chitarra e basso, io la chitarra l’ho imparata più tardi, perché sono mancino» (Silvia Fumarola) [Rep 19/7/2014].
• «Altro che Mick Jagger. Avrei voluto essere Bob Marley con le mani di Jimi Hendrix».
• Ha 17 punti sulla schiena a causa di un brutto incidente col motorino: «Avevo la chitarra sulle spalle e guidavo un motorino. Chiusi gli occhi per 10 secondi e naturalmente mi feci molto male. (…) Venivo da un festa con più di 100 persone, ma se ti senti solo puoi avere intorno il mondo e sempre solo rimani. Feci una cazzata perché volevo proprio farmi del male. Ero lucido e non avevo bevuto. Ma ero scisso. Una parte di me diceva: “Apri gli occhi, imbecille”, e l’altra rispondeva: “Tienili chiusi”. Avevo lo stomaco stretto stretto. Diedi retta all’impulso sbagliato. Finii con il motorino sul marciapiede e poi su una macchina in sosta. Un botto tremendo. Sono fortunato a poterlo raccontare» (Pagani, cit.).
• Avrebbe voluto fare l’architetto.
• Sostiene il Movimento Cinque Stelle.
• Nel 2007 ha avuto una bambina (Emma) dalla compagna Delfina Delettrez Fendi (1988), figlia di Silvia Venturini Fendi e del gioielliere Bernard Delettrez. Una relazione con l’attrice Vittoria Puccini. Adesso è single.