3 giugno 2012
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Biografia di Antonio Salines
• La Spezia 1 luglio 1936. Attore. Regista. Diploma all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico (1959), iniziò col Teatro Popolare di Vittorio Gassman per poi entrare al Piccolo Teatro di Milano. Tra gli spettacoli diretti: Un marziano a Roma di Ennio Flaiano (1980), Il boudoir del marchese de Sade di Roberto Lerici (1985) e, più di recente, Che fine ha fatto Baby Jane, dal libro di Lukas Heller (2013). Visto in Diario di Giovanni il seduttore di Lerici (anche regista), I ragazzi irresistibili di Neil Simon (regia di Francesco Macedonio, con Johnny Dorelli), Il gatto in tasca di Feydeau (Macedonio), Le femmine sapute di Molière (Andrea Buscemi); da ultimo, in Coppia aperta, quasi spalancata di Dario Fo e Franca Rame (regia di Carlo Emilio Lerici) e nell’Enrico IV di Pirandello (regia di Vito Signorile).
• Del 2012 il monologo La versione di Barney, dal romanzo di Mordecai Richler. Il regista Carlo Emilio Lerici: «Salines è un mostro sacro del teatro italiano. Lo conosco dal 1969, quando mio padre scriveva per lui. Credo sia perfetto in questo ruolo, che sembra scritto per lui. Come Barney, uomo simpatico dal grande fascino sulle persone, benché sia capace e dica cose terribili, anche Salines porta in scena una simpatia travolgente. Entrambi, poi, sono eterni bambini» (a Daniela Morandi) [Cds 14/12/2012].
• Al cinema ha lavorato spesso con Tinto Brass: Tra(sgre)dire (2000), Senso ’45 (2001), Fallo! (2003) ecc.
• «Un attore che lavora come fosse nel sottosuolo, rispetto ad altri ovunque celebrati, ma che non teme confronti e del cui prestigio, voglio dire della cui superiorità, sarebbe difficile dubitare: lo si potrebbe (e di fatto lo si fa) solo per ignavia, ignoranza, malafede» (Franco Cordelli) [Cds 10/3/2012].