3 giugno 2012
Tags : Ivano Sacchetti
Biografia di Ivano Sacchetti
• Montecchio Emilia (Reggio Emilia) 27 luglio 1944. Manager. Ex amministratore delegato e vicepresidente di Unipol. Nel 2005 costretto alle dimissioni con Giovanni Consorte per essere finito nell’inchiesta Antonveneta con le accuse di aggiotaggio (in corso), associazione a delinquere (archiviata), ricettazione (archiviata), appropriazione indebita (patteggiata).
• Nel 2008 il giudice di Milano Luigi Varanelli ha disposto il dissequestro dei 50 milioni di euro sequestrati a Consorte e Sacchetti nell’inverno del 2006 (si sospettava una mega-tangente ai Ds), perché arrivati per vie legali da Gnutti come corrispettivo di consulenze prestate.
• «Una vita da mediano quella di Ivano Sacchetti da Reggio Emilia. Con il suo baffo triste, il capello grigio, l’occhiale fuori moda, per un ventennio ha accompagnato senza fiatare l’irresistibile ascesa di Gianni Consorte. Inanellando un affare dietro l’altro, il grande capo era salito con un balzo sul palcoscenico della finanza che conta. E lui, Ivano, sempre dietro le quinte. Sempre a fare da spalla all’ingegnere chimico folgorato sulla via delle polizze e delle coop. Eppure, a ben guardare, entrambi sfoggiavano i gradi di amministratore delegato di Unipol. Certo, il compagno Gianni era anche presidente, mentre Sacchetti gli faceva da vice. Per tutto il resto, però, viaggiavano sempre affiancati. Stesso stipendio, circa 1,6 milioni l’anno. Idem per le deleghe di gestione» (Vittorio Malagutti).
• Perito assicurativo, docente all’Istituto tecnico industriale, «quando arrivò all’Unipol (nel 1964 - ndr) diventò coordinatore degli uffici sinistri di tutt’Italia (girava da Palermo a Bolzano in roulotte, percorrendo ogni anno circa 150 mila chilometri). In via Stalingrado fu direttore del personale, direttore commerciale, direttore centrale, direttore generale, ed è lui uno degli uomini che hanno scelto di assumere Consorte. Sacchetti è quello a sinistra perché è quello che viene davvero dall’apparato del partito (...) È quello che qualcuno considera come la vera mente della compagnia assicurativa. Come il “vero Cuccia delle cooperative”. Come il simbolo forte, anche perché meno esposto, di quel blocco della finanza rossa che fino a poco tempo fa riusciva a mettere insieme le forze economiche più sensibili alla sinistra» (Claudio Cerasa). «Basta ricordare un episodio: nell’Opa Telecom è Sacchetti l’uomo chiave di raccordo tra la Banca agricola Mantovana (dove si sono conosciuti Gnutti e Colaninno) e il mondo bresciano: è lui che porta Unipol (che aveva un accordo di bancassurance con la Bam) a partecipare all’operazione Telecom» (Il Giornale).
• «I Sacchetti vengono dalla campagna, erano mezzadri, poi sono state tante altre cose, tutte buone, grazie al capostipite Valter (1918-2007), il padre di Ivano. “Un uomo davanti al quale ci si deve solo togliere il cappello”. Da comandante partigiano, il nome di battaglia di Valter Sacchetti era “Spartaco”. Quando scese dalle colline, avviò il sistema delle cooperative nella provincia, fu sindacalista, e senatore Pci per due legislature» (Marco Imarisio).
• Sposato, un figlio (Marco, 1966) ex giocatore di basket, imprenditore immobiliare, una passione per la vita agreste e i cavalli.