Rassegna, 1 giugno 2012
Buffon: scommesse per 1,5 milioni
• È uscito fuori che nei primi dieci mesi del 2010 Gianluigi Buffon avrebbe emesso 14 assegni per una somma totale di 1,5 milioni di euro a una tabaccheria di Parma, abilitata anche alle scommesse sportive. La nota della polizia giudiziaria risale a un anno fa, ed era indirizzata alla procura di Torino. Il sospetto, si legge nel documento, è che «le liquidazioni possano essere oggetto di scommesse vietate». Infatti il codice di giustizia sportiva vieta le puntate «ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico», in qualsiasi forma, «direttamente o per interposta persona». Il legale di Buffon non ha voluto specificare a cosa servissero tutti quei soldi destinati a un tabaccaio, ma ha voluto «tutelare la privacy del suo assistito». [Bianconi e Del Frate, Cds]
• Su questa vicenda di Buffon scrivono Bianconi e Del Frate (Cds): «Dei soldi di Buffon si sono interessati anche i detective antiriciclaggio della Banca d’Italia, l’Unità di informazione finanziaria, i quali hanno verificato i conti correnti della tabaccheria dell’amico del calciatore. Giungendo a queste conclusioni: “A fronte dei rilevanti fondi trasferiti da Buffon sono puntualmente identificabili addebiti di importo abbastanza comparabile disposti automaticamente tramite Rid bancari a favore della Lottomatica spa e della Lis Finanziaria spa”, altra società del gruppo Lottomatica. Come se a ogni assegno seguisse una giocata. Un paio di esempi: il 16 aprile 2010 Buffon accredita al tabaccaio 150.000 euro, e lo stesso giorno Lottomatica riceve un pagamento di 145.807,24 euro; tra il 13 e il 16 luglio, il capitano della nazionale stacca tre assegni da 100.000 euro ciascuno, “a cui fa seguito un addebito, sempre tramite Rid, di oltre 380.000 euro a Lis Finanziaria”».