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 2012  giugno 01 Venerdì calendario

Ingegnere italiano rapito in Nigeria

• Lunedì pomeriggio un tecnico italiano, Modesto Di Girolamo, di Rocca Di Cambio, in provincia dell’Aquila, è stato catturato in Nigeria da una banda, probabilmente legata a Boko Haram, mentre ieri un ingegnere tedesco è stato ammazzato durante un raid delle forze speciali nigeriane che tentavano di liberarlo. Scriva Alberizzi (Cds): «Di Girolamo, 70 anni, sposato con tre figli, è stato rapito a Ilorin, capitale dello Stato Kwara, nella Nigeria occidentale. Lavora per la società torinese Borini & Prono che sta costruendo una strada su incarico del governo locale. Secondo i racconti della polizia il tecnico abruzzese è stato attaccato intorno alle 17.30 di lunedì da una banda armata che ha bloccato il suo veicolo. Il tecnico doveva fare un sopralluogo su un cantiere e poi sarebbe tornato a casa. La strada gli è stata tagliata da una quattro per quattro che ha costretto l’auto di Di Gerolamo a fermarsi. Dopo quattro giorni i rapitori non si sono fatti vivi e non hanno svelato a quale gruppo appartengono, ma la polizia di Ilorin sospetta che si tratti di fanatici fedeli al gruppo integralista islamico Boko Haram, considerata la filiale di Al Qaeda in Nigeria, responsabile l’8 marzo dell’omicidio di due ostaggi, sequestrati il 12 maggio dell’anno scorso. L’italiano Franco Lamolinara e il britannico Christopher McManus, furono uccisi durante il blitz delle teste di cuoio nigeriane, sostenute da elementi britannici, che volevano liberarli».

• Sulla Stampa la Paci fa notare che «la Nigeria non è affatto nuova ai rapimenti di stranieri a scopo di estorsione, specialmente nel Delta del Niger, la regione meridionale ricca di petrolio dove due mesi e mezzo fa un altro italiano è scampato a un sequestro. Il Nord, invece, la parte del paese in cui lavorava Di Girolamo e quella in cui è stato ucciso Lamolinara, era stato finora sostanzialmente risparmiato, ma, secondo un recente dossier degli 007 di Abuja, la novità degli ultimi mesi sarebbe il salto di qualità del gruppo terroristico islamista Boko Haram (una costola del quale sarebbe dietro la vicenda Lamolinara), finanziato con oltre 200 mila euro e addestrato alla cattura di ostaggi occidentali da una filiale qaedista algerina».