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 2012  giugno 01 Venerdì calendario

Biografia di Rita Rusic

• Parenzo (Croazia) 16 maggio 1960. Produttrice cinematografica. Attrice. Sceneggiatrice. Ex moglie di Vittorio Cecchi Gori (matrimonio nel 1983, separazione nel 1999), da cui ha avuto i figli Vittoria (1986) e Mario (1992). «Mi piacciono gli uomini piccoli, credevo che il detto “nella botte piccola c’è il vino buono” corrispondesse a realtà. Vittorio è un metro e sessantotto...».
• «È stata profuga croata nel campo di Capua, allieva dalle suore del Collegio delle bambine di Roma dai sei ai quattordici anni, modella di Postalmarket, odontotecnica diplomata al Cesare Correnti di Milano, fidanzata di un imprenditore chimico della Brianza, che “era più ricco di Vittorio”. È stata la barbara Uraia di Attila, flagello di Dio con Abatantuono, moglie di Cecchi Gori, padrona assoluta del cinema italiano, manager aggressiva. È stata prima povera, poi miliardaria, poi ex miliardaria e non se la passa male neppure ora. Il grande Marione, il padre di Vittorio, quando la conobbe sparò una sentenza: quella lì, a mio figlio se lo mette in saccoccia» (Dario Cresto-Dina).
• «Come produttore mi ha segnato Il ciclone di Pieraccioni per il successo travolgente, inaspettato, esagerato; come distributore La vita è bella di Benigni». «Lavoravo fino a mezzanotte, settanta film all’anno distribuiti e una decina prodotti. Il 97-98 fu una stagione folle: 230 miliardi di lire nelle sale. Quando ti ricapita?».
• «Per me la separazione è stata come il day-after, come la bomba atomica, ci siamo ritrovate da sole, io e mia sorella (Lierka, lavora con lei – ndr), non solo finiva il mio matrimonio, ma finiva anche tutto il resto della vita, sono andata via dal gruppo in cui avevo lavorato a tempo pieno per anni, dai dipendenti, dagli attori, dai registi... Ho provato un disagio enorme, ma anche un gran senso di libertà, una leggerezza, ho scoperto cose bellissime che non conoscevo. E dire che fino a quel momento ero stata molto miliardaria...» (da un’intervista di Fulvia Caprara).
• Da un paio d’anni ha ripreso a lavorare con Cecchi Gori, col quale s’è riappacificata: «Sono i figli che fanno cancellare i brutti ricordi. Con Vittorio non abbiamo mai smesso di parlarci, abbiamo due figli in comune. I rapporti sono migliorati dopo che è uscita di scena la compagna» (nell’agosto 2007 a Valerio Cappelli, l’allusione è a Valeria Marini).
• «Stando al cognome, un’origine slava. Ma lei, in una lontana occasione, corresse l’interlocutore: “Il cognome dei miei è Rosselli. Dovettero cambiarlo per disposizione delle autorità”. Impossibile verificare» (Enrico Mannucci).
• «Se non l’hai mai incontrata da vicino trovi in lei quello che ti aspettavi: l’aria tosta, la statura vertiginosa e i segni di una femminilità un po’ alla Crudelia Demon (vertiginosi anche il rosso delle unghie e i tacchi degli stivaletti). Ma ti sorprende che sia anche spiritosa» (Paolo D’Agostini).
• Più di recente attrice in Polvere (Massimiliano D’Epiro e Danilo Proietti, 2007), produttrice di Scusa ma ti chiamo amore (2008), Scusa ma ti voglio sposare (2010), entrambi di Federico Moccia, e Baciato dalla fortuna (Paolo Costella, 2011), autrice della serie tv Amiche mie (2008). Nel 2010 giurata a Ballando con le stelle (Raiuno). Già curatrice di una rubrica su Chi, ha pubblicato il libro Jet sex (Mondadori 2008), sorta di diario sentimental-erotico.
• In seguito all’arresto di Vittorio Cecchi Gori nel luglio 2008 per bancarotta e distruzione di fondi, è stata protagonista di un’accesa polemica con Valeria Marini: «Io sono l’unica che va a trovarlo. In quanto ex moglie e madre dei suoi figli, sono la sola autorizzata a farlo. Vittorio non ha più nessuno tranne me. Di lei non parlo. È una donna che non rispetto e tutto quello che dice non è classificabile».
• Dal 2007 al 2011 ha fatto coppia con Canio Mazzaro, imprenditore farmaceutico, ex di Daniela Santanché (molto più basso di lei). «È stato Canio a volermi a tutti i costi. E non è vero che ci siamo conosciuti a casa loro, ma in un ristorante di Milano. La Santanché? È imbarazzante».