1 giugno 2012
Tags : Enrico Ruggeri
Biografia di Enrico Ruggeri
• Milano 5 giugno 1957. Cantante. Autore. Tra i suoi più grandi successi: Contessa (con i Decibel a Sanremo 1980), Nuovo swing (1984), Si può dare di più (1987, con Gianni Morandi e Umberto Tozzi, vincitrice a Sanremo), Mistero (1993, vincitrice a Sanremo). Autore de Il mare d’inverno (portata al successo da Loredana Bertè), Quello che le donne non dicono (Mannoia). A Sanremo 2007 duettò, non in gara, con Milva nel brano The show must go on di Giorgio Faletti. Nel 2008 ha pubblicato l’album Rock Show, nel 2009 il triplo cd All in – L’ultima follia di Enrico Ruggeri, nel 2010 La ruota (che contiene il brano La notte delle fate, presentato a Sanremo), nel 2013 Frankenstein, nel 2015 Pezzi di vita. È anche conduttore tv: Il bivio (2005-2008), Mistero (2009-2010) e Lucignolo 2.0 (2013-2014), tutti su Italia Uno; nel 2010 è stato giudice a X Factor (Raidue); nel 2012 ha presentato con Belén Rodríguez in piazza Duomo, a Milano, il concerto per i trent’anni di Radio Italia. Nel 2014 si è portato in tour per parecchie date i comici Ale e Franz, titolo dello spettacolo: Ci sono un inglese, un tedesco e un italiano, come la barzelletta. Dal 2015 conduce su Radio 24 il programma Il falco e il gabbiano. Autore di alcuni libri di racconti e poesie, tra cui Quante vite avrei voluto (Rizzoli 2007) che raccoglie “21 storie al bivio” tratte dal programma televisivo (vicende di persone comuni alle prese con eventi straordinari o che hanno visto cambiare radicalmente il corso della propria esistenza), Alieni (Rizzoli 2010) e i romanzi Che giorno sarà (Kowalski 2011), Non si può morire la notte di Natale (Baldini Castoldi Dalai 2012) e La brutta estate (Mondadori 2014).
• «Il Ruggeri di oggi è molto diverso da quello che esordì, nell’80, con Contessa, ancora leader dei Decibel. Veniva dal punk, portava gli occhialoni con la montatura bianca, aveva i capelli. Sette anni dopo, lasciatosi alle spalle il punk – ma non l’attitudine rock – piazzava la mossa vincente di Si può dare di più con Morandi e Tozzi, consacrando musicalmente il triumvirato storico della Nazionale cantanti. L’addio agli occhiali segna gli anni Novanta, insieme con l’en plein festivaliero del 1993, Mistero, l’unica canzone rock premiata nella storia di Sanremo. All’alba del Ventunesimo secolo l’evoluzione si completa con la rinuncia ai sempre più radi capelli, rimpiazzati dallo sbarazzino “look Zio Fester”, e con una più marcata vocazione di raffinato chansonnier. È una nuova stagione anche per l’uomo: rinomato charmeur, mette la testa a partito fidanzandosi con la collega Andrea Mirò, che diventa anche sua partner artistica» (La Stampa).
• «Anche quando ho cominciato, suonando in un gruppo punk e tingendomi i capelli di biondo platino, la mia ribellione era più estetica che sociale o politica. Resto dell’idea che le inclinazioni creative vadano riversate nel lavoro, e che non sia indispensabile, per essere artisti, condurre una vita trasgressiva, spericolata, anticonformista a ogni costo» (da un’intervista di Franco Zanetti).
• «Facevo il classico, al liceo Berchet, a Milano. Gli eroi erano: quello che parlava in assemblea, il più ricco (spesso i due ruoli coincidevano), quello con la moto grossa, il bellissimo, il campione di salto in alto. Io lì in mezzo non c’ero. Ma a un certo punto sono diventato Ruggeri, quello di II H, quello che suona» (Erica Arosio) [Gia 22/11/2012].
• Impegnato in progetti di solidarietà, non solo con la Nazionale cantanti, nel 2007 ha ricevuto a Milano il premio Angelo dell’anno per lo spettacolo.
• Tifa per l’Inter: «L’artista è interista, almeno a Milano, credo per questione di sensibilità».
• Dalla Mirò ha avuto Federico Ugo (19 aprile 2005) ed Eva Clara (29 luglio 2010). Già sposato con Laura Ferrato, ha un altro figlio, Pico (24 marzo 1990).