Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• Lecco 19 dicembre 1968. Canoista. Medaglia di bronzo nel K2 500 (con Dreossi) alle Olimpiadi di Barcellona (1992), oro nel K1 500 e nel K2 1000 (con Scarpa) a quelle di Atlanta (1996), oro nel K2 1000 (con Bonomi) a Sydney (2000), argento nel K2 1000 (con Bonomi) ad Atene (2004). Vanta anche tre ori, tre argenti e un bronzo mondiale. Portabandiera azzurro alle Olimpiadi di Pechino (quarto col K4 1000). «Hanno scelto me perché alle Olimpiadi di Londra non ci arriverò. Rosolino invece sì».
• «Ad Atlanta, nella tenera Georgia d’America, lui emerse come da un lago dorato. Chi è mai quella bellezza d’Italia? Il mondo, abituato alle Lollo, alle Loren, alle Bosè, alle Mangano, scoprì un esemplare classico maschile: Antonio Rossi da Lecco. Le acque olimpiche di Atlanta non erano propriamente dorate, ma l’oro gli arrivò sul petto, nel gradino più alto del podio. Due volte: da solo e con il compagno d’avventura Daniele Scarpa, veneziano, uomo di cuore, di orgoglio feroce e di mattane. Quella coppia era talmente fantastica che si sciolse per dissensi mai chiariti. Al posto di Scarpa, arrivò un altro motore: Beniamino Bonomi. E la coppia vinse ancora: quattro anni dopo, a Sydney. Ma chiunque ci fosse a spingere alle spalle, l’insegna era lui: il bell’Antonio» (Candido Cannavò).
• Dopo la carriera sportiva si è dedicato alla politica: è stato assessore allo sport della provincia di Lecco dal 2009 al 2013 (giunta Popolo della Libertà e Lega Nord) e attualmente ricopre la stessa carica nella giunta Maroni della Regione Lombardia.
• È componente del Consiglio nazionale del Coni e presidente della Commissione Atleti del Comitato Olimpico Europeo.
• Sposato con Lucia, ex canoista, due figli, Angelica e Riccardo.