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 2012  giugno 01 Venerdì calendario

Biografia di Roberto Rosetti

• Torino 18 settembre 1967. Ex Arbitro di calcio. Ritiratosi nel 2010, è stato poi responsabile della Can B (la commissione arbitri della serie B) e, dal 2011 al 2013, responsabile dell’organizzazione degli arbitri in Russia. Dal luglio 2014 disegnatore della Can Pro. Già unico italiano impegnato ai Mondiali del 2006 (dopo che De Santis era stato costretto a rinunciare per il coinvolgimento in Calciopoli), nel 2008 ha arbitrato la finale dei campionati europei (Spagna-Germania).
• Ha debuttato in Serie A il 19 aprile 1998 dirigendo Napoli-Sampdoria 0-2. In tutto 189 partite in massima serie con cinque derby di Milano, tre di Roma, quattro della Lanterna. Esordio in campo internazionale in Tunisia-Camerun 0-1 dell’11 gennaio 2002.
• Il 22 maggio 2005 arbitra la partita Lazio-Fiorentina, durante la quale al 30’ del primo tempo, sull’1-1, il difensore della Lazio Zauri devia con la mano, sulla linea, una palla calciata da Jørgensen ma il fallo di mano, considerato evidente, non viene fischiato da Rosetti. A distanza di tempo e anche a seguito dello scandalo Calciopoli, l’episodio diventò particolarmente sospetto; Rosetti però, disse che gli era sembrato un tocco di testa, riconoscendo l’errore. Nel 2006 vennero rese note alcune intercettazioni telefoniche tra la dirigenza della Fiorentina (Della Valle e Mencucci) e quella che verrà chiamata “cupola” (Moggi, Bergamo, Mazzini). Il tentativo palese fu quello di accordarsi sul risultato delle ultime due partite di campionato (tra cui quella del 22 maggio 2005, proprio per il risultato di 1-1) al fine di salvare la Fiorentina dalla retrocessione. Rosetti non fu mai coinvolto nel processo di Calciopoli in quanto il fatto rappresentò la prova della sua buona fede.
• Arbitro internazionale dal 2002, fu designato riserva dalla Fifa per il Campionato mondiale di calcio 2006, diventando poi titolare poiché alcuni degli arbitri e assistenti selezionati non superarono i rigidissimi test atletici. Con il ritiro dell’autorizzazione da parte della Figc all’arbitro Massimo De Santis per lo scandalo-intercettazioni che ha coinvolto il calcio italiano a maggio 2006, è stato l’unico arbitro italiano presente al Campionato mondiale di calcio 2006, dove ha diretto quattro partite (Messico-Iran, Argentina-Serbia e Montenegro, Paraguay-Trinidad e Tobago, e l’ottavo di finale Francia-Spagna), stabilendo un record per un arbitro italiano.
• Fu direttore di gara in tre finali di Coppa Italia, di cui una con la sperimentazione del doppio arbitro (Inter e Lazio, in coppia con Gianluca Paparesta). Ha diretto inoltre una finale di Supercoppa Italiana (nel 2007, Inter-Roma). Vanta tre semifinali consecutive di Champions League: nel 2008 Chelsea-Liverpool; nel 2009 Arsenal-Manchester United e nel 2010 Bayern Monaco-Lione.
• Nel 2010 ai Mondiali in Sudafrica convalidò un gol in fuorigioco dell’Argentina contro il Messico che fece infuriare i giocatori messicani (l’azione era stata riproposta sui maxischermi dello stadio). Anche in seguito a quell’episodio decise di smettere di arbitrare.
• «Mio padre è tifoso e quando perde critica l’arbitro».
• «Corre col passo lungo, un po’ impettito, si ferma, alza il braccio, sbarra gli occhi. Porta la mano alla bocca come se stesse per fischiare la fine del mondo. È pronto, sempre. Alto, magro, scattante. Non si vede la pancetta che hanno gli altri, non si muove con i passettini incerti dell’impiegato con l’hobby dell’arbitraggio, non s’affatica quando deve seguire un’azione» (Beppe Di Corrado).
• «Io arbitro con la pancia, da dentro. Non penso prima di fischiare. Esce da solo. E se penso, sbaglio. Poi la tv ti fa vedere lo scarpino che ha toccato la caviglia. Ma tu in campo mica li vedi, tutti quei particolari. Capisci che è rigore dalle poche immagini – ma per te essenziali – che ti danno occhi, esperienza, conoscenza di tattiche, gioco, uomini. In campo annuso molto (…) Collaboro con Fideuram, ma gli altri lavori li ho lasciati. Per serietà. Difficile spiegare a un collega che trascorri un mese in Egitto, dieci giorni ad Abu Dhabi, dieci in Sudafrica e ora ci torni per 40. Poi la Serie A, la Champions. Chi timbra non può non guardarti un po’ così».
• Proclamato dall’Aic (Associazione italiana calciatori) miglior arbitro del campionato nel 2006, 2007, 2008, 2009 e 2010.
• Nel 2011 aveva firmato con la Federcalcio russa un quadriennale per rifondare il movimento arbitrale e si era trasferito con la famiglia a Mosca. Nel dicembre 2013 si è dimesso dichiarando di aver raggiunto l’obiettivo preposto e ricevendo l’encomio dai presidenti di Federazione Fursenko e Tolstik e da Vladimir Putin.
• Nel 2011 è uscita la sua autobiografia Nessuno parla dell’arbitro (Add Editore).
• Un passaggio su di lui nel film Les arbitres, realizzato dal belga Yves Hinant e proiettato al Festival di Locarno nel 2009 [Maurizio Porro, Cds 10/8/2009].
• Laureato in Scienze motorie, è chinesiologo.
• Sposato con Diletta, due figlie, Camilla e Federica.