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 2012  giugno 01 Venerdì calendario

Biografia di Ettore Rosato

• Trieste 28 luglio 1968. Politico. Capogruppo del Pd alla Camera (dal 16 giugno 2015). Eletto deputato nel 2003, 2008 e 2013 (Unione, Pd). Già sottosegretario all’Interno nel Prodi II (2006-2008). Dal 2008 al 2013 tesoriere del Pd a Montecitorio. Nel 2006 candidato sindaco di Trieste dell’Unione, fu sconfitto da Roberto Dipiazza.
• «Funzionario delle Generali, una vita in parrocchia e nell’associazionismo cattolico» (Gian Antonio Stella).
• «Diplomato ragioniere, cattolicissimo, muove i suoi primi passi politici nella Dc, prima di Tangentopoli. Per poi diventare subito dopo la giovane promessa della nuova politica triestina, al fianco del sindaco Riccardo Illy. Destinato a succedergli. Ma fermato dalla sconfitta alle amministrative del 2006. Da lì si schiudono per lui le porte della politica nazionale. “D’ora in poi verrà a Trieste scortato da due pompieri”, lo battezzarono i suoi concittadini più maligni quando divenne sottosegretario all’Interno con delega sui vigili del fuoco. Grande amico di Dario Franceschini, coordinatore della sua campagna per le primarie del Pd, lo ritroviamo qualche anno dopo che cerca di proteggere il suo “vate” dalle accuse dell’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi» (Mariagrazia Gerina) [Fat 12/7/2013].
• Entrato in Areadem, è divenuto poi «renziano convinto» (Dino Martirano) [Cds 14/2/2014].
• «Da tempo è diventato il vero braccio destro parlamentare del braccio destro di Renzi, ovvero Luca Lotti» (Leopoldo Mattei) [Fog 11/06/2015].
• Membro del Copasir nella legislatura 2008-2012, si è occupato della vicenda Ruby: insieme a Carmelo Briguglio (Fli) sollevò la questione del caposcorta di Berlusconi, un dipendente del servizio segreto interno (Aisi), che la notte del 27 maggio 2010 telefonò al capo di gabinetto della Questura di Milano per il caso Ruby [Dino Martirano, Cds 4/11/2010].
• «Tra partito liquido e partito solido, tra Pd futuribile e Pd passatista, tra dem convinti e dem riluttanti c’è la distanza di un uomo: Ettore Rosato. Rosato il triestino quarantacinquenne di studi ragionieristici e di ascendenze prima democristiane poi illiane (Riccardo Illy), Rosato l’ex sottosegretario all’Interno nel governo Prodi II nonché presenza mediatica riconoscibile per la cravatta bluette (ai programmi della sera come a quelli della mattina) e il sorriso obliquo da orso Yoghi che in realtà è un’illusione ottica: Ettore Rosato non è bonario. Anzi. Ettore Rosato è colui che, nelle concitate ore pre e post-elettorali, che fosse sugli schermi di Agorà, di Bersaglio mobile o di Porta a Porta, davanti al Parlamento o al bar, più d’ogni altro ha detto frasi di renzismo lapidario, ma con l’aria cupamente imperturbabile di un Nico Stumpo, l’indimenticata muraglia umana della gestione Bersani» (Marianna Rizzini) [Fog 4/6/2015].
• «Un uomo d’ordine, ma non certo uno che buca lo schermo» (Wanda Marra) [Fat 10/6/2015].
• Sposato, quattro figli: Bruno, Alessandro, Chiara e Franco.