1 giugno 2012
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Biografia di Paolo Romani
• Milano 18 settembre 1947. Politico. Eletto alla Camera nel 1994, 1996, 2001, 2006, 2008 (Forza Italia, Pdl), al Senato nel 2013 (Pdl poi Fi). Attuale capogruppo di Fi a Palazzo Madama. Ministro dello Sviluppo economico nel Berlusconi IV (fu prima sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni nel 2008, poi vice ministro nel 2009, e infine ministro nel 2010). Sottosegretario alle Comunicazioni nel Berlusconi III (2005-2006). «Uno dei più fidati generali di campo di Silvio Berlusconi (...) L’uomo che si è sempre occupato dei fondamentali temi della televisione e della comunicazione» (Marco Cremonesi).
• È uomo di televisione. Nel 1974 si inventò Tele Livorno. «Smetto Ingegneria di cui non me ne fregava un cazzo. Avevo finito tutti gli esami, stavo preparando la tesi, ma mi annoiavo a morte, e allora prendo il mio amico Marco Taradash, con cui giocavamo a pallone e facevamo i radical chic nel partito liberale di allora, e gli dico: “Cazzo, guarda che c’è la televisione libera, possiamo fare cultura, informazione…troppo bello…”» (a Giancarlo Dotto e Sandro Piccinini) [Il mucchio selvaggio, Mondadori 2006, p. 42].
• Grazie ai primi soldi della madre l’avventura ebbe inizio. «Di giorno facevamo le riprese e di notte si andava sul monte Serra, a mille metri, per trasmettere dai ripetitori. Faceva un freddo tremendo... uno di noi faceva il palo per controllare che non arrivasse nessuno, perché la legge all’epoca vietava le trasmissioni. È stata anche una battaglia di libertà» (a Ferruccio Sansa) [Fat 12/10/2010].
• «Piazzammo davanti alla telecamera una ragazza in braghette corte e calzettoni colorati, e scrivemmo “Prove tecniche di trasmissione”. Lei a un certo punto si tolse e si rinfilò le calze, in un gesto assolutamente casuale. Fu il delirio. Tutti cominciarono a telefonarci (…) Ci sbattevamo da mesi come due idioti con la cultura e l’informazione e si accorgono di noi il giorno in cui una svampitona fa un mezzo strip. Umiliante. Ma grande lezione di vita» [Dotto e Piccinini cit., p. 45].
• Poi al fianco di Nichi Grauso a Videolina, di Alberto Peruzzo a Rete A e alla guida della prima Telelombardia di Salvatore Ligresti. «Sono stato il primo a fare informazione locale. Presi Biagio Longo e Dario Carella, anche perché un po’ di sinistra lo sono sempre stato. Erano il direttore e il caporedattore di Radio popolare. Ingaggiai altri dieci giornalisti ed ebbi, nella disgrazia, il colpo di culo della Valtellina. Dalle zone inondate organizzammo memorabili dirette» [Dotto e Piccinini cit., p.105].
• Infine si mise in proprio, inventandosi nel 1990 Lombardia 7. «Si attaccò al Minitel, la chat telefonica pre-Internet, e si fece spedire sacchi di video porno girati da coppie esibizioniste a casa propria. Scovò poi Maurizia Paradiso, una diva trans già icona delle televendite notturne di prodotti stimolanti, e inaugurò a gennaio del 93 Vizi privati, un furioso spettacolo di esibizioni notturne dove iniziarono a funzionare i famigerati 144 e 166» (Gianluca Nicoletti).
• «I due, Paolo e Maurizia, si lasciarono dopo una lite furibonda. Leggende milanesi raccontano che, nel corso di quella rissa, si arrivò alle mani, e una delle due tette artificiali o forse entrambe esplosero al contatto, scioccando a vita Romani, che nega a parole ma allo stesso tempo conferma con un sorrisino ammiccante» (Dotto e Piccinini, cit., p.48).
• A Klaus Davi, nel suo KlausCondicio in onda via Web, ha rivelato di essere stato molestato da un pedofilo («un tizio che è arrivato all’esibizionismo») quando aveva sette anni.
• Anche inviato per Rete A in Iraq e Iran e, nel 1989, in Romania. «Fui uno dei primi a vedere la rivoluzione. Ma ero lì anche perché avevo nella zucca l’idea di fare una televisione da quelle parti. Poi, un giorno, tornando in Italia, mi dissero che Berlusconi aveva deciso di fare un partito. Chiamai Roberto Cipriani di Publitalia che valutava le candidature. Un colloquio di un minuto e mezzo, azzeccavo qualche congiuntivo, a quell’epoca era sufficiente, e mi ritrovai candidato a Cinisello Balsamo…» [Dotto e Piccinini cit., p. 48-49].
• Assessore al Territorio nel Comune di Monza, nel 2008 propose una variante al piano regolatore in cui si prevedeva la costruzione di cinque torri da 80 metri, una pista da sci al coperto e una tramvia sopraelevata sul canale Villoresi. L’ex sindaco Michele Faglia lo accusò di «volere favorire interessi privati e gli amici degli amici».
• Nel 2012 venne accusato di peculato per aver speso in due mesi oltre 3.000 euro in telefonate con un cellulare del comune di Monza, dal quale rispondeva una figlia. Lui minimizzò sostenendo che per i suoi impegni di assessore con delega all’Expo usava «quattro telefoni cellulari», e che era pertanto possibile che «in certi casi» rispondesse la figlia o la segretaria. Per questo reato è stato condannato in primo grado a 1 anno e 4 mesi nel 2014.
• È inoltre indagato per aver messo in conto al Comune di Monza scontrini presentati come rimborso spese per una cifra complessiva di 22.000 euro tra pranzi e cene “di rappresentanza” dal maggio 2007 alla fine del 2008.
• Da lui ha preso il nome il “piano Romani” del 2009, poi annullato. Tale piano prevedeva di portare, entro il 2012, la banda larga a 20 Megabit al 96% della popolazione, e almeno a 2 Megabit alla parte restante.
• Portano il suo nome anche due decreti molto contestati: quello che nel 2010 ha ridotto la pubblicità alle pay tv dal 18% al 12% e proibito la trasmissione di film vietati ai minori di 14 anni prima della fascia notturna, e il cosiddetto decreto “ammazza rinnovabili” dell’anno successivo, che limitò il tempo (solo tre mesi dall’approvazione del decreto) per poter ancora usufruire degli incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici (Conto energia). Nel primo caso a protestare fu soprattutto Sky, che accusò il ministro di favorire Mediaset, nel secondo le associazioni del settore energetico e i produttori di impianti fotovoltaici.
• Sposato in seconde nozze con Patrizia Zea, ex showgirl conosciuta a Lombardia7. Tre figli: Federico (nato dal primo matrimonio), Lucrezia e Lavinia.
• Interista.