1 giugno 2012
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Biografia di Giuseppe Rogoli
• Mesagne (Brindisi) 13 agosto 1946. Fondatore della Sacra Corona Unita (detta anche “Quarta mafia”). Detenuto a L’Aquila, in carcere dal 1981, in 41 bis dal luglio 1992. Condannato in via definitiva all’ergastolo per associazione mafiosa, concorso in omicidi e altro. Sposato con Domenica Biondi.
• Figlio di un pastore, rientrato in Puglia dopo alcuni anni vissuti in Germania voleva solo portare a segno una rapina in banca e invece ammazzò anche un tabaccaio, fu arrestato e condannato all’ergastolo. Finì nel carcere di Porto Azzurro a Bari, in cella con il boss ’ndranghetista Umberto Bellocco, che la notte del 25 dicembre del 1981 lo “battezzò” col grado di santista e gli trasmise i codici di affiliazione della ’ndrangheta. Nasce la Sacra Corona Unita (vedi Umberto Bellocco).
• Più volte ricorrente contro i decreti del ministero di Giustizia che finora gli hanno prorogato il regime del 41 bis, i giudici continuano a non dargli ragione perché lui ha continuato a guidare l’associazione tramite la moglie, Domenica Biondi, che diramava i suoi ordini agli affiliati (per questo condannata per associazione mafiosa e sottoposta a libertà vigiliata).
• A Sergio D’Elia e Maurizio Turco che nel 2002 andarono a trovarlo in carcere, disse: «Nonostante 21 anni e passa di detenzione consecutiva, non soffro di nessuna patologia corporale, eccetto l’avvio alla cecità a causa della tapparella, detta “gelosia”, fissata alla finestra Non siamo contro il 41 bis, siamo contro il vetro divisorio ai colloqui al quale ci sono mezzi alternativi, telecamere, microfoni e quant’altro. Se lo mantengono è solo per farci pentire, ma il pentimento coercitivo non è genuino».
• In una lettera del 12 settembre 2002: «La Sacra Corona Unita è ben lontana da quel contesto di mafiosità sicula e assai vicina alla mafiosità agricola. Infatti, non sono mai stato condannato o indagato per reati di collusione con politici, attentati contro le istituzioni, voti di scambio ecc., eppure sono sottoposto al 41 bis da oltre dieci anni alla pari d’ogni altro».
• Nel 2013 la moglie ha ricevuto in visita niente meno che Ninetta Bagarella, consorte di Totò Riina (che era andata a San Pancrazio Salentino a trovare la figlia Maria Concetta e i nipotini). Nel dare la notizia Lirio Abbate faceva notare una coincidenza: all’epoca Riina trascorreva l’ora di socializzazione con un pugliese, Alberto Lorusso. «Ma chi ha voluto che Lorusso diventasse la “dama” di Riina? La coppia sembra essere stata formata dal Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) dopo aver ricevuto l’indicazione del nome dalla Procura nazionale antimafia. Una prassi che si ripete per tutti i capimafia detenuti. Sarà forse una coincidenza, ma anche la “dama” precedente a Lorusso assegnata a Riina era un pugliese» (l’Espresso, 23 gennaio 2014). (a cura di Paola Bellone)