1 giugno 2012
Tags : Melania Rizzoli
Biografia di Melania Rizzoli
• (Melania De Nichilo) Roma 31 maggio 1956. Medico. Politico. Eletta alla Camera col PdL nella XVI Legislatura (2008-2013). Vedova di Angelo Rizzoli (Como 12 novembre 1943 – Roma 11 dicembre 2013), con cui ha avuto i figli Arrigo e Alberto.
• «Quando senti il suo nome la parola che associ, in automatico, è: salotto. Di quelli romani, dove potere, cultura e affari vanno a braccetto fra una tartina e un bicchiere di champagne. Ma lei si arrabbia solo a sentire la lettera esse: “Basta con questa storia... non mi appartiene. Io sono prima di tutto un medico. Ho lavorato tutta la vita e non ho tempo di giocare a fare la signora. Ho molte altre cose più interessanti di cui occuparmi”. E tra queste cose la più interessante è stata il debutto in Parlamento come deputata del PdL, voluta da Berlusconi. Un ritorno a palazzo visto che lei per molti anni è stata consulente medico di deputati e senatori. Tra cui Bettino Craxi. Un’altra vita fa, quando ancora non aveva sposato Angelo Rizzoli, conosciuto appena uscito dal carcere, quando tutti, compresa la moglie Eleonora Giorgi, gli avevano voltato le spalle. Più volte lui ha detto di Melania: “Mi ha salvato la vita”. Anni dopo lei ricambia il ringraziamento e lo affida a un libro, Perché proprio a me? (Sperling & Kupfer), in cui parla della battaglia vinta contro un tumore maligno grazie alle cellule staminali» (Maria Corbi). «È la mia storia, tutta la verità, errori dei medici compresi, il tumore non Hodgkin, la recidiva un anno dopo la prima diagnosi, il terrore di morire, la Pet sbagliata. I momenti terribili, la caduta dei capelli, il rapporto con mio marito e con i miei due bambini (...) Ho descritto come ho fatto la raccolta delle staminali, quello stesso trapianto che Jacqueline Kennedy, sfinita dalla chemioterapia, rifiutò, e poi morì tre mesi dopo». Un libro, per alcuni mesi tra i dieci più venduti in Italia, che è anche «un inno d’amore al marito Angelo» (Lina Sotis).
• Prima di ammalarsi, nel 2001, aveva lavorato per dieci anni in un dipartimento oncologico. È tra i firmatari di una proposta di legge che intende favorire la raccolta delle cellule staminali dal cordone ombelicale; vorrebbe portare in Parlamento una norma che incoraggi l’uso della morfina e dei suoi derivati per trattare il dolore oncologico, «perché i malati terminali devono poter morire con dignità».
• Amica di Ottaviano Del Turco, nel luglio 2008 fu tra i primi parlamentari a far visita al presidente della Regione Abruzzo rinchiuso nel carcere di Sulmona e, tornata a Roma, «è diventata punto di riferimento per le visite dei deputati» (Attilio Bolzoni).
• Nel 2012 ha pubblicato Detenuti (Sperling & Kupfer), reportage sulla vita quotidiana dei carcerati.