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 2012  giugno 01 Venerdì calendario

Biografia di Marina Ripa di Meana

• (Maria Elide Punturieri) Santa Marinella (Roma) 21 ottobre 1941. Sposata con il duca Alessandro Lante della Rovere, da cui ha avuto Lucrezia, dopo il divorzio ha sposato il marchese Carlo Ripa di Meana. Ha scritto alcuni libri autobiografici, fra cui I miei primi quarant’anni (Mondadori 1984: ne è stato tratto un film diretto da Carlo Vanzina), La più bella del reame (Sperling & Kupfer 1988, il film è di Cesare Ferrario) e Invecchierò ma con calma (Mondadori 2012, sui suoi settant’anni). «Un uragano, incontenibile» (il marito Carlo Ripa di Meana).
• «Con mia madre una volta ci siamo prese a padellate. Io e mia sorella Paola abbiamo vissuto molto sole perché mio padre si era ammalato di enfisema polmonare, gli avevano dato pochi anni di vita, e si era trasferito con mia madre al mare. Mi sono sposata giovanissima con Alessandro Lante della Rovere. Beveva, si ubriacava, picchiava. Tentò anche di sparare a me e alla bambina in culla. Fu cacciato di casa dai miei e io rimasi sola. Cominciai a lavorare nella moda. Con questo lavoro ho cresciuto Lucrezia. Non ero una madre presente affettivamente, è vero, avevo una vita da giovane scapestrata. Mica ho fatto la santarella, ne ho fatte di tutti i colori. Mia figlia non ha mai visto nulla. Ero sola, ero libera, non facevo la monaca, ero bella, ho avuto sfilze di amanti. C’era un andazzo di uomini continuo» (da un’intervista di Claudio Sabelli Fioretti).
• «Non avevo fatto studi particolari, non mi aspettava una carriera brillante. Eppure fin da ragazzina avevo deciso che avrei sposato un nobile, per farmi chiamare eccellenza. Mi sono inventata una vita da favola. Ma non è stato facile. Ho lottato come una tigre. Sempre» (Manila Alfano) [Grn 15/11/2012].
• «Come tutte le “bellissime” ha vissuto al cospetto degli straricchi e dei potenti, ma a lei piacciono innanzitutto gli irregolari, e questi irregolari sono stati di volta in volta il pittore Franco Angeli, il giornalista Lino Jannuzzi, il nobiluomo Carlo Ripa di Meana. Quando lei lo conobbe stava organizzando la Biennale del Dissenso del 1977, e nel 1977 era un’arditezza dir male dell’Urss» (Giampiero Mughini).
• Infuriata per un’intervista alla figlia a cui erano state rivolte domande a lei sgradite, nell’ottobre 2007 sfidò a duello Daria Bignardi lasciandole la scelta delle armi («pesci in faccia, frustate o calci in culo»): «Per tutto il tempo non ha fatto che chiederle come ha fatto a sopravvivere a una madre pazza, quasi fossi una sanguinaria. Io certo non sono stata una madre da “compitino fatto bene”, ma da qui a dipingermi peggio di Annamaria Franzoni, ce ne passa». L’anno prima aveva litigato con Anna Falchi nel foyer del teatro Quirino di Roma: l’attrice le aveva rimproverato i commenti in tv sul suo matrimonio con Stefano Ricucci, lei le versò una bottiglia d’acqua in testa. A cena da Guia e Ricky Suspisio nel luglio 2008, aggredì il costruttore Claudio Cerasi colpevole dello sventramento del Pincio deciso da Veltroni per la realizzazione di un parcheggio (l’aggressione degenerò in uno scambio di improperi generale, e in particolare con la regina dei salotti Sandra Verusio). Nel 2011, al Festival di Spoleto, lanciò un’ampollina con dentro la sua pipì addosso a Vittorio Sgarbi: «Precisiamo: quella non era pipì, ma “piscia d’artista”». Il motivo: «Sgarbi ha censurato dalla Biennale di Venezia un artista che aveva presentato una foto che immortalava insieme a me, mio marito e Alberto Moravia», dicendo «che io, mio marito e Moravia siamo tre rincoglioniti» (da un’intervista a Nino Materi) [Grn 28/6/2011].
• Scampata due volte al cancro grazie a una diagnosi precoce, si batte da anni affinché sia assicurato a tutti l’accesso agli strumenti di prevenzione (Pet total body ad alta definizione ecc.). Nel 2008, a 66 anni, ha posato senza veli per un calendario benefico a sostegno dell’Associazione per la lotta contro i tumori. Attivissima anche contro le pellicce (nel 1998 a una prima della Scala si tolse il cappotto in piazza e rimase completamente nuda: sul seno la scritta «no fur»).
• Gianni Agnelli la definì «la donna più bella del mondo».
• Ha raccontato che suo marito Carlo, dopo due anni di matrimonio, non la desiderava più: «Può sembrare un paradosso, ma il vero matrimonio nasce quando finisce la passione. All’inizio ero delusa e risentita, ma quando l’eros non c’è più, non è che fra i due amanti si apra una tavola rotonda sull’argomento. Io, dopo lo sconforto, ho capito che Carlo cercava in me qualcosa d’altro. Era la prima volta che un uomo mi faceva partecipe delle sue idee e dei suoi progetti, che mi dimostrava stima e fiducia, che era sempre pronto a tendermi una mano se dovevo scalare le montagne della paura e del dolore. È così che è nato il grande amore tra noi. Oggi si fa tanto parlare della sessualità nelle persone anziane. A me l’idea che due corpi non più giovani debbano continuare ad accoppiarsi mi fa orrore» (Lauretta Colonnelli) [Cds 3/10/2012].
• Famosa anche per i suoi cappellini stravaganti.
• Ha due carlini.
• Con il marito Carlo ha adottato un figlio, Andrea Cardella, per anni suo assistente personale, con cui si danno ancora del lei: «Il nostro rapporto è nato per lavoro. Mi fa da assistente. Una presenza determinante per me, nei momenti di gioia e di dolore. Per questo io e Carlo lo abbiamo adottato».
• Ha un rapporto conflittuale con la figlia Lucrezia: «Con mia figlia c’è sempre stato molto antagonismo. Io credo di essere stata più un padre per lei che una madre. Fino ai suoi 40 anni questo nostro rapporto è stato un disastro. Oggi è migliorato, ma lei comunque non c’è» [Alfano, cit.].