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 2012  giugno 01 Venerdì calendario

Biografia di Gianni Riotta

• Palermo 12 gennaio 1954. Giornalista. Della Stampa. Dal 2014 conduce su Rai Storia la trasmissione Eco della storia. Ex direttore del Sole 24 Ore (2009-2011) e del Tg1 (2006-2009).
• Figlio di Salvatore, giornalista del Giornale di Sicilia, laurea in Filosofia.
• Fa il corrispondente da Palermo e a un certo punto si presenta alla redazione del Manifesto. Rina Gagliardi: «Appare questo bel figurino, tutto impettito. Capii subito che il ragazzo puntava in alto, che avrebbe fatto strada. Era molto bravo, tutto precisino, educato. Scriveva soft, in modo diverso dal nostro, pesante e sempre pieno di politica».
• Partì per gli Stati Uniti con una borsa di studio Fulbright alla Columbia University, quindi lavorò per l’Espresso, La Stampa di Gaetano Scardocchia, il Corriere di Ugo Stille. Condirettore di Marcello Sorgi alla Stampa, vicedirettore di Paolo Mieli al Corriere della Sera. In tv ha condotto Milano, Italia (Raitre 1993).
• Scrittore, tra i suoi libri: Cambio di stagione (Feltrinelli 1991), Ultima dea (Feltrinelli 1994), Ombra (Rizzoli 1995), Principe delle nuvole (Rizzoli 1997), N.Y. Undici settembre (Einaudi 2001), Alborada (Rizzoli 2002), La prima guerra globale (Rizzoli 2003), Le cose che ho imparato (Mondadori 2011), Il web ci rende liberi? (Einaudi 2013).
• «È stato un appassionato comunista, ma si è anche guadagnato l’amicizia del monarca del capitalismo italiano, Gianni Agnelli. Ha vissuto in America, ma è sempre tornato in Italia. Sa benissimo come si fa un’inchiesta televisiva ma è capacissimo anche di scrivere un romanzo» (Sebastiano Messina).
• «Molti anni fa Micromega azzardò un’interpretazione sgarbata: “Oggi i prototipi del giornalista di successo sono Gianni Riotta e Barbara Palombelli, simpatici e preparati, ma che se avessero potuto intervistarlo, avrebbero trovato tracce di cordialità anche in Hitler”. Non è proprio vero e nel caso di Riotta si contano numerose dispute intellettuali. Da sinistra gli danno del conservatore per aver detto che “nessun problema può essere risolto al mondo senza il contributo degli Stati Uniti”; da destra gli danno del goscista per aver aggiunto che “nessun problema può essere risolto solo dagli Stati Uniti”» (Alessandro Giuli).
• «Spesso ho infastidito persone verso le quali i giornalisti scodinzolano alla grande. Per esempio, Adriano Sofri: penso sia colpevole e ho aiutato Mario Calabresi quando ha scritto il libro sull’assassinio di suo padre» (risposta di Sofri sul Foglio: «Questo piccolo tomo ha “scodinzolato”, per usare il suo miserando linguaggio, nei miei confronti a lungo e in più occasioni, fino a che, avendo scritto, in una rubrichetta pseudonima sulla Stampa, una gratuita vigliaccheria da quattro soldi contro Giorgio Pietrostefani, che non poteva rispondergli, fu da me qui trattato come meritava. Da allora, incassato il mio pubblico disprezzo, ha trovato l’audacia necessaria a vantarsi mio nemico»).
• Avendo detto da direttore del Tg1 che non aveva pressioni e che i politici non lo chiamavano, Giampaolo Pansa ribatté che non era possibile. «Pansa mi disse: “Questo lo dici a tua nonna”. Ecco, Pansa è uomo della casta, perché se uno per strada ti risponde: “Dillo a tua nonna”, tu gli dici scusa e scendi con il cric. Se te lo dice in tv devi incassare».
• «Il suo Tg1? “Internazional-popolare”. Il restyling del telegiornale? Tante rubriche, politica estera e il funerale del mezzobusto. Ha fatto sfilare in video il guru di Le Monde, Jean-Marie Colombani, e quello di Foreign Policy, Moises Naim, ma considera Umberto Pizzi, fotoreporter di Dagospia, un immortale» (Denise Pardo).
• Reagì duramente a un articolo di Italia Oggi che ipotizzava uno scarso gradimento del Vaticano per la nomina di Raffaele Genah, di religione ebraica, al coordinamento delle dirette televisive dei viaggi di Benedetto XVI: «L’idea che un cittadino italiano di religione ebraica non possa occuparsi di questo o quel tema è aberrante».
• Criticato per la sua gestione del Sole 24 Ore (54 mila copie in meno in edicola in sedici mesi, una riduzione degli abbonamenti di quasi il 30 per cento), il 4 febbraio 2011 fu sfiduciato dall’assemblea dei giornalisti con il 70 per cento dei voti. Lasciò poi spontaneamente la direzione il 15 marzo.
• Membro a vita del Council on Foreign Relations, è nel consiglio di facoltà di Princeton University. Nel 1997 vinse il premio “È giornalismo”. Nel 2008 79° e unico italiano dietro a Umberto Eco, 14°, tra i cento intellettuali più influenti del mondo nel sondaggio promosso dalle riviste Foreign Policy (statunitense) e Prospect (britannica). È socio e membro del Consiglio di amministrazione dell’ong Oxfam Italia.
• Sposato con la scienziata Maria Laura Gennaro. Due figli, Michele e Anita.
• Interista.
• Vive tra l’Italia e gli Stati Uniti.