1 giugno 2012
Tags : Gianni Rinaldini
Biografia di Gianni Rinaldini
• Reggio Emilia 14 marzo 1951. Sindacalista. Segretario generale della Fiom-Cgil (metalmeccanici) dal 2002 al 2010 (al suo posto Maurizio Landini).
• «La faccia è quella, bonaria, di un emiliano che si è formato sui classici dell’economia. Sui testi “dove il capitale e il lavoro avevano pari dignità”, dove il conflitto serviva a mediare interessi contrapposti e a migliorare le condizioni di chi lavora. Ha iniziato la sua esperienza sindacale tra i chimici, nelle aziende della ceramica di Sassuolo. Ma è un perito meccanico e ai meccanici è tornato dopo aver guidato, dall’89, la Cgil di Reggio Emilia. È uno di quei dirigenti della Fiom che non hanno vissuto l’esperienza traumatica dei 35 giorni di Mirafiori nell’80» (Paolo Griseri).
• Ala sinistra del sindacato. Più volte, negli ultimi anni, a un passo dalla rottura con il vertice della Confederazione: nel novembre 2006 partecipò a un corteo contro la precarietà organizzato dai cobas a Roma (o si sta con la Cgil o si sta con i cobas, commentò Guglielmo Epifani in quella circostanza); nel 2007 fu protagonista dello scontro sulla riforma del welfare, con le caute aperture della Cgil a un allungamento dell’età pensionabile e il netto no della Fiom, il sì chiesto dalla Confederazione al referendum tra lavoratori e pensionati sull’accordo del 23 luglio con il governo e il no del sindacato di categoria (ma a Mirafiori concluse «da perfetto equilibrista dicendo che “questi sono i motivi per cui Cgil, Cisl e Uil vi invitano ad esprimere un giudizio positivo”», Marco Imarisio); nel 2008 bocciò la proposta di riforma della contrattazione approvata dalle segreterie unitarie di Cgil, Cisl e Uil. Alla conferenza organizzativa dei metalmeccanici di maggio, infine, chiarì di non voler costituire un sindacato autonomo, «ma come Ingrao rivendicava il diritto al dubbio, io rivendico con forza il diritto al dissenso».
• Dopo l’arresto di alcuni delegati Fiom accusati di far parte di una cellula neobrigatista, nel febbraio 2007, disse che non si doveva minimizzare: «Abbiamo preso un colpo pesante (...) Quello che ci deve preoccupare è che si è riattivato il reclutamento. Questi terroristi non sono reduci, è gente che teorizza l’infiltrazione nel sindacato».
• Partecipò e venne contestato insieme ad altri sindacalisti alla manifestazione di Torino per gli operai morti nel rogo della ThyssenKrupp.
• Fratello di Tiziano, «altro cigiellino di peso» (Il Foglio).