1 giugno 2012
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Biografia di Cesare Rimini
• Mantova 21 giugno 1932. Avvocato. Specialista in Diritto di famiglia. «Il più noto matrimonialista (o divorzista? boh) d’Italia» (Michele Brambilla). Ex presidente della Filarmonica della Scala. «Non credo alle favole a lieto fine: quasi mai ci si rimette insieme».
• Costretto con la famiglia a fuggire da Mantova durante la Seconda guerra mondiale per le sue origini ebraiche, si rifugiò in un paese della campagna romagnola, un’esperienza narrata nel libro di memorie Una carta in più (Mondadori 1997) insieme alle vicende di alcuni parenti morti ad Auschwitz. Vive e lavora a Milano.
• «Se ho scelto questo mestiere, è perché trovo affascinante il rapporto umano che si crea con i clienti. Il filosofo americano Ralph Emerson diceva: ogni volta che incontro una persona nuova, provo una grande emozione. Bene, pensi com’è emozionante per me ogni incontro che faccio con una persona nuova: dopo venti minuti che la conosco, so della sua vita più di quanto ne sappia il suo migliore amico».
• Scrive sul Corriere della Sera, su cui curava anche il forum Matrimonio. Nel 2006 pubblicò E a casa, tutti bene?, libro di istruzioni per l’uso «in cui le regole del diritto di famiglia si intrecciano con vicende personali; storie di clienti ma anche la storia del matrimonio negli ultimi cinquant’anni»; nel 2008 Le storie di Piero, raccolta di tre brevi scritti ambientati in Piemonte ai tempi della guerra e del Dopoguerra (entrambi Bompiani); nel 2011, Forse che no. Alla ricerca dell’eleganza (Editrice San Raffaele). In parte autobiografico Una carta in più (Mondadori 1997): «Parla del tempo della guerra e delle lotte razziali, visto con l’occhio di un bambino (che sono io)», è stato adottato in molte scuole elementari.
• Tra i fallimenti di chi fa la sua professione riconosce «il dolore dell’impotenza quando vedi due persone incapaci di affrontare una separazione e con il solo desiderio di nuocersi si distruggono macchine, uccidono il cane...» (a Claudia Voltattorni).
• Sposato dal 1959 con Liliana Tonazzi, compagna di scuola della sorella. Tre figli, tutti avvocati (Emanuele ordinario di Diritto commerciale all’Università di Milano, Alessandra, Valentina che lavora nel suo studio). Nove nipoti, che oltre a ricorrere con una certa frequenza nei suoi articoli sul Corriere sono i destinatari del libro di filastrocche Nove nipoti e... Cinque terre (Bompiani 2004, con disegni di Emanuele Luzzati).
• Colleziona sciatrici di ceramica: «Non è un collezionismo miliardario, però è vero che le più belle le pagavo 200 mila lire e oggi le vendono a diecimila euro». Girare in bicicletta è il suo «sogno non realizzato» (per il troppo traffico). Vacanze: al mare alle Cinque Terre «da sempre», in montagna a Celerina, Alta Engadina.