Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  giugno 01 Venerdì calendario

Biografia di Gino Rigoldi

• (Virginio) Milano 30 ottobre 1939. Prete. Cappellano del carcere per minorenni Beccaria di Milano, fondatore e presidente di Comunità Nuova, associazione no profit impegnata nel campo del disagio e nella promozione delle risorse giovanili. È stato opinionista del programma Rai L’Italia sul Due. Collabora con il Corriere della Sera. I giovani «li devi educare ad avere il cuore pulito, quindi anche litigioso, perché la chiarezza prevede il conflitto».
• Padre ferroviere, madre che guadagnava qualcosa lavando e stirando, a 13 anni operaio in fabbrica poi promosso impiegato, a 18 entrò in seminario. «Tu non hai nessuna attitudine per fare il prete» si sentì dire dal rettore. A 28 anni fu ordinato sacerdote, a 33 chiese e ottenne di diventare cappellano del Beccaria.
• Ideatore del Progetto Belleville, un centro diurno per adolescenti romeni e marocchini, e di un centro in zona San Siro, a Milano, per i dipendenti di droga e alcol, lavora con la sua rete di volontari anche in Romania, dove ha aperto case di accoglienza per bambini abbandonati dalle famiglie o scappati dagli orfanotrofi.
• Ha sostenuto posizioni spesso eterodosse. Sui piccoli rom costretti a rubare «dice basta al pietismo. Invita a guardare in faccia la realtà. E la realtà è che “i piccoli fuggono sempre dalle strutture” e che “appena compiono 14 anni inizia il conto alla rovescia per il loro ingresso in galera” (...) È ormai chiaro che devono andare via dall’Italia”» (Andrea Galli). «La sicurezza può essere un valore ma anche un veleno. Se continuiamo a vivere come se fossimo circondati da nemici, i nostri ragazzi respirando questo clima scivoleranno sempre più verso la violenza». Nel 2007 decise di non partecipare al Family Day: «Con tutti i bisogni che hanno le famiglie, ci stiamo logorando e scannando su una cosa come i Dico?» (ad Alessandro Trocino). Sul tema della pedofilia ha detto che la maggior parte degli abusi avvengono in famiglia, e la maggior parte di coloro che li commettono è perché da bambini li hanno subiti. Per questo, fatta salva la tutela del bambino che ovviamente è al primo posto, il pedofilo è uno che scontata la sua pena va aiutato».
• «La ricchezza è un furto, e non lo dico io ma il Vangelo».
• «A chi lo avverte che uno come lui crea pruriti nelle alte gerarchie ecclesiastiche risponde che il cardinale Martini gli disse di andare avanti e se c’è qualcosa che non va “Te lo dico io”» (Carlo Baroni).
• Nel 2014 ha scritto con Pierfilippo Pozzi il libro Ricostruire la speranza (Laterza, 2014).