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 2012  giugno 01 Venerdì calendario

Biografia di Vito Riggio

• Barrafranca (Enna) 11 giugno 1947. Politico. Dal 2003 presidente dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), confermato nel 2007 e nel 2011. Sul caso Alitalia (vedi Silvio Berlusconi) ha spinto per chiudere l’accordo con Cai.
• Docente di Diritto regionale, iniziò la carriera nel 1968, all’Università di Palermo, leader dell’ala cattolica del movimento studentesco insieme a Sergio D’Antoni e Luigi Cocilovo. «Poi le loro strade si divisero. D’Antoni e Cocilovo nel sindacato, Riggio in politica. Prima a livello locale. Quindi parlamentare della Dc, a Roma. Finché la prima Repubblica crollò. Arrivò il governo di Carlo Azeglio Ciampi e Riggio fu nominato (su richiesta di D’Antoni) sottosegretario con delega alla Protezione civile. Ebbe consulente un ingegnere di Parma, esperto di gallerie: Pietro Lunardi, con il quale stabilì un solido rapporto. La Dc (o meglio, il Ppi) cominciava ad andargli stretta e si impegnò nel 1994 con i referendari di Mario Segni. Ma fu sconfitto e annunciò: “Mi ritiro dalla politica”. Non prima di aver lanciato una frecciata a Silvio Berlusconi: “L’Italia si sveglia nella seconda Repubblica con un partito-azienda, il partito di Berlusconi”. Sette anni dopo aveva cambiato idea. Si ributtò in politica candidandosi alle elezioni del 2001 con Democrazia europea, il partito di D’Antoni. Convinto che l’ex segretario generale della Cisl dovesse fare l’alleanza con Berlusconi (che poi fece). Intanto Lunardi era diventato ministro e gli si presentò l’occasione per ricambiare il favore: così Riggio diventò consulente del ministero delle Infrastrutture. Infine commissario dell’Enac» (Sergio Rizzo).
• «Vito Riggio è un idiota perché fa dichiarazioni stupide e idiote e lui penserà la stessa cosa di me. Cerca di proteggere Alitalia bloccando Ryanair. È una pena» (l’ad delegato di Ryanair Michael O’Leary in seguito alla polemica scoppiata nel gennaio 2010 per la scelta della compagnia aerea di non accettare come validi documenti che non fossero passaporto o carta d’identità. Si trovò poi un accordo per le tessere dei dipendenti dello Stato, dai deputati in più).
• «Di certo dieci anni di Riggio all’Enac non brillano di successi. Anzi. Alitalia è in coma profondo, salvabile solo da un generoso intervento straniero. Discorso analogo per Meridiana che sopravvive perché l’Aga Khan non si è ancora stancato di ripianare le perdite annuali, come i presidenti delle squadre di calcio di una volta. Blue Panorama è in concordato in continuità, e in questo modo si rischia la ripetizione del caso della siciliana WindJet, di cui proprio Vito Riggio cercò in tutti i modi di evitare la chiusura, anche permettendole di continuare a vendere biglietti ai passeggeri ignari dell’incombente fallimento» (Giuseppe Alberto Falci nel 2013) [Ink 24/9/2013].
• Il suo nome è presente nella “lista Anemone” (l’elenco di 370 persone che avrebbero fruito di ristrutturazioni edilizie fornite dall’immobiliarista Diego Anemone) per alcune ristrutturazioni che risultavano non pagate. Ha poi ammesso davanti al consiglio di amministrazione dell’Enac di vivere in una casa di Propaganda Fide in via della Cinciliazione, a Roma, affitto di 38.400 euro annui pagato dalla stessa Enac secondo un vecchio accordo. Il figlio Federico ha abitato in un appartamento ristrutturato da Anemone, di proprietà di Ecosfera, per cui Federico Riggio ha lavorato e vincitore dell’appalto del global service all’Enac.