1 giugno 2012
Tags : Cino Ricci
Biografia di Cino Ricci
• Rimini 9 settembre 1934. Velista. Noto soprattutto come lo skipper di Azzurra, che nell’83 fu la prima imbarcazione italiana impegnata in coppa America (arrivò in semifinale). Poi commentatore tv. Visto su Raitre (a Velisti per caso, 2002) come capitano di Adriatica, la barca a vela che portò Syusy Blady ePatrizio Roversi in giro per il mondo.
• «La prima volta in barca avevo poco più di sei, sette anni. Questo è successo nella riviera romagnola, a Cervia. Sono andato con le barche dei pescatori che ancora avevano le vele. Parlo del ’43».
• «Azzurra è stato un passaggio. Un’impresa che mi ha dato la possibilità di fare molto altro. E anche la popolarità. Ero già abbastanza noto nell’ambiente della vela, avevo cominciato a farmi conoscere alla fine degli Anni 60. Devo dire che non ho rimpianti: perché da ogni cosa negativa che mi è successa (e non ne ricordo tante) è nata poi una positiva. Io fondamentalmente sono un ottimista» (a Gian Luca Pasini).
• «Noi non venivamo pagati, si stava in barca per l’impresa. Questi ragazzi di oggi sono schiavi. Noi eravamo i marinai. La dovrebbero chiamare New Coppa America, della vecchia non è rimasto niente» (da un’intervista di Michela Tamburrino).
• Amico di Raoul Gardini (con cui andò a pescare nell’ultimo Natale, in Messico, da solo e come racconta nella sua biografia, gli confidava che non voleva finire in carcere...), di Gianni Agnelli («ai tempi di Azzurra lui era il Re d’Italia...»), di Patrizio Bertelli ma anche del pescatore di Cervia (con cui giovanissimo, iniziò ad andare per mare apprendendo i primi segreti della navigazione): «Di certo non ho mai voluto dare di me un’impressione diversa da quella che ho. Svelando me stesso come sono» (a Gian Luca Pasini) [Gds 4/9/2014].
• «Non c’è un limite nel far andare la barca sempre meglio. Il limite non c’è per esempio nello studio di come si prende il vento con le vele, non c’è il limite di come si affronta anche una burrasca, non ci sono limiti invalicabili, uno va sempre avanti. Anche uno come me che sembra abbia raggiunto dei limiti... non li raggiungi mai: quando sei sopra una barca, qualsiasi barca, tu cerchi di farla andare al meglio comunque, con le vele che hai, con la barca che hai e con l’equipaggio che hai».
• «Lui ha un numero x di parole che può dire al mese, finite quelle basta, non dice più niente» (Patrizio Roversi).
• Un’autobiografia, scritta con il giornalista Fabio Pozzo, Odiavo i velisti (Longanesi, 2014).
• Sposato, padre di Franco.