1 giugno 2012
Tags : Franco Reviglio
Biografia di Franco Reviglio
• Torino 3 febbraio 1935. Economista. Ministro delle Finanze nel Cossiga I e II e nel Forlani (1979-81), del Bilancio nell’Amato I (1992-93), presidente della Commissione tecnica per la spesa pubblica (1981-83). Ordinario di Economia pubblica all’Università di Torino. Autore di numerosi saggi, da ultimo Goodbye Keynes? (Guerini e Associati, 2010).
• Conte Reviglio della Veneria, «con il governo di Bettino Craxi diventa presidente dell’Eni, carica che ricoprirà per sei anni, per poi lasciarla a un altro socialista, Gabriele Cagliari, finito poi tragicamente» (Guglielmo Ragozzino).
• «Ho fatto una sola campagna nella mia vita e mi ricordo che tutti chiedevano quella strada, quel ponte, quella fognatura. C’erano ogni anno distribuzioni di benefici per il 10% del reddito nazionale finanziati da nessuno, perché nessuno pagava, era interesse sul debito delle future generazioni. È andata avanti così fino al trattato di Maastricht e alle elezioni del ’92».
• All’inizio degli anni Ottanta si circondò di un gruppo di collaboratori, giovani brillanti che avevano studiato con lui come Domenico Siniscalco, Giulio Tremonti, Alberto Meomartini (attuale presidente di Snam), che furono poi chiamati i “Reviglio boys”. «Per un professore, come io nella sostanza sono, è una soddisfazione avere degli allievi che in qualche misura contribuiscono ad amministrare il Paese. Siniscalco è mio allievo da quando aveva 21 anni, Tremonti da quando ne aveva 25-26, Mario Baldassarri si è laureato con me, anche Franco Bernabè ha fatto tutta la carriera con me» (da un’intervista di Dario Di Vico).
• Sua l’idea, nel 1980, dello scontrino fiscale: «L’idea era quella di fare dello scontrino uno strumento efficace in mano a chi doveva condurre la lotta all’evasione fiscale. (…) Dopo oltre trent’anni mi pare che sia stato uno strumento utile» (a Roberto Mania) [Rep 7/11/2014].
• Sposato, tre figli.