1 giugno 2012
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Biografia di Mino Reitano
• (Beniamino) Fiumara (Reggio Calabria) 7 dicembre 1944 - Agrate Brianza 27 gennaio 2009. Cantante. Il padre, direttore della banda locale, lo chiamò Beniamino in onore di Gigli (1890-1957). Nel 1967 l’esordio a Sanremo con Non prego per me (scritta da Mogol e Battisti). Suoi più grandi successi: Avevo un cuore che ti amava tanto (1968), Una chitarra e cento illusioni (1968), Meglio una sera (piangere da solo) (1969), La pura verità (1970), Era il tempo delle more (1971), Gente di Fiumara (1972). Nel 1988 porta a Sanremo quello che diventa il suo cavallo di battaglia, Italia.
• «A casa eravamo 11 figli, mio padre, Rocco, faceva il ferroviere, eravamo poverissimi, mia madre Giuseppina morì quando avevo 3 anni, papà si risposò con Giovanna, la sorella di mamma. La povertà mi spinse, giovanissimo, a emigrare in Germania dove, visto che in Calabria mi esibivo a matrimoni e battesimi, creai un gruppo con i miei fratelli, Benjamin & His Brothers. Ebbi successo, andai in Inghilterra, incisi perfino in tedesco. Sognando sempre di tornare in Italia. Con Sinatra apparimmo insieme sulla copertina di un noto settimanale nel 1975 dopodiché, tornato qui, incisi My way. I Beatles, quando si chiamavano ancora Silver Beatles, li conobbi ad Amburgo, suonavamo nello stesso posto, lo Star Club».
• «Noi e i Silver eravamo gli ospiti fissi del locale, si stava sul palco dalle 10 di sera alle 5 di mattina suonando anche tre volte al giorno per un’ora ciascuno. Poi si andava tutti assieme a mangiare würstel e spaghetti (...) Ragazzi dolcissimi, sorridenti e disponibili. Io poi ho un carattere facile, sembro nato col sorriso e questo aiutava anche se c’era una insormontabile barriera linguistica (capivano più il dialetto calabrese del mio italiano). Era un rapporto di simpatia reciproca e pacche sulle spalle. A loro poi piaceva come io interpretavo Pretty Woman. Dormivamo assieme in pensioni di terz’ordine, altro che grandi alberghi» (a Mario Luzzatto Fegiz).
• «Mandai un provino e una mattina mi trovai davanti alla Ricordi di via Berchet con un certo Lucio Battisti che tornava dalla Danimarca dove faceva il chitarrista di Tony Matano e i Campioni. Diventammo subito amici (...) E infine divenni amico anche di Celentano, Morandi e Ranieri».
• Ha scritto un romanzo (Oh Salvatore!, 1997), è apparso in sette film.
• Ruspante, generoso, facile alla commozione: «Per anni è stato zimbello, bersaglio, trastullo e vittima» (Paolo Zaccagnini). Nel febbraio 2007 dopo essere stato a lungo lontano dalla scena pubblica per una malattia, tornò in tv ospite di Giancarlo Magalli: «Era commosso, si muoveva con impaccio», poi il presentatore lo invitò a cantare e lui non si sottrasse, e cantò e pianse.
• Vive con tutti i suoi parenti ad Agrate Brianza (Monza), in un terreno (“Reitanopoli”) comprato con i soldi dei primi successi.
• Sposato con Patrizia Vernosa: «Io nella mia vita c’ho provato solo con una donna, è mia moglie, mai nessun’altra».