1 giugno 2012
Tags : Alfredo Reichlin
Biografia di Alfredo Reichlin
• Barletta (Bari) 26 maggio 1925. Politico. Ex Pci, Pds, Ds, ora col Pd, è stato presidente della commissione incaricata di scrivere la Carta dei valori del nuovo partito: «Il mondo è completamente cambiato, le vecchie strutture di appartenenza sono crollate, gli uomini sono soli ed esprimono nuovi bisogni sociali e individuali. Se non rispondiamo noi ci penserà la Chiesa cattolica, ci penseranno i musulmani... Quindi il Partito democratico non è un mini-compromesso storico, Moro e Berlinguer non c’entrano nulla, occorre una elaborazione culturale nuova... Non si risponde nel modo ridicolo di Diliberto con la falce e martello nell’era digitale».
• «Sono un vecchio “gappista” del gruppo che a Roma ha combattuto i nazi-fascisti con le armi».
• «Dalla natia Svizzera il nonno paterno, Adolfo, s’era trasferito in Puglia ai primi del Novecento impiantandovi una fabbrica per estrarre chimicamente il tannino dalle vinacce del Tavoliere, e lì, a Barletta, nacque nel 1925 Alfredo per poi vivere a Roma fin da bambino. E nella Capitale ha seguito per intero la trafila della giovane leva di intellettuali che Togliatti prese ad adottare. Fatti salienti furono, per Reichlin, l’amicizia con i due fratelli Pintor, Giaime e Luigi, il collegamento con la lotta armata tramite un altro amico di gioventù, Lucio Lombardo Radice, e l’esordio nel giornalismo di partito» (Nello Ajello).
• «Braccio destro di Togliatti, sei anni alla guida de L’Unità, sei alla testa dei comunisti pugliesi (dal 1962 al 1968) e per sette volte a Montecitorio come deputato. Dopo la morte di Berlinguer fu indicato come uno dei suoi possibili successori. Assieme a Giorgio Napolitano, dopo aver accettato la svolta di Occhetto, si è schierato con D’Alema, favorendone nel 1994 l’elezione a segretario e poi stando da allora al suo fianco. Due i suoi libri più noti: Il silenzio dei comunisti (Einaudi 2002), brevi lettere sul comunismo italiano del Novecento, scritto assieme a Foa e Mafai. E Ieri e domani. Memoria e futuro della sinistra (Passigli 2002), sulle variabili culturali e sociali che governano la sinistra» (Corriere della Sera).
• Membro del comitato di indirizzo della fondazione Italianieuropei, di cui D’Alema è presidente. Alle ultime primarie Pd (dicembre 2013) ha sostenuto Gianni Cuperlo.
• Sposato con Roberta Carlotto, già direttore di Radiotre. Prime nozze con Luciana Castellina, da cui ebbe due figli, entrambi economisti: Pietro (Roma 20 marzo 1956, insegna alla Luiss) e Lucrezia (già alla Bce, insegna alla London School of Economics).