1 giugno 2012
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Biografia di Giovanni Reale
• Candia Lomellina (Pavia) 15 aprile 1931 - Luino (Varese) 15 ottobre 2014. Storico della filosofia. Ha insegnato alla Cattolica di Milano, poi all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. «Bandiera della filosofia italiana e uno dei più apprezzati intellettuali cattolici del nostro Paese» (Stefano Zurlo).
• «Si era formato in Germania, dove fu inviato dopo la laurea da padre Agostino Gemelli (“Portami un po’ di Atene in Cattolica”, gli disse) e cominciò a insegnare nei licei. Difficile elencare le opere che curò non ancora ordinario, ma tra esse va ricordata la traduzione con un saggio esemplare della Metafisca di Teofrasto (La Scuola 1964). Giunto in cattedra raddoppiò l’impegno, fondando tra le altre la collana di studi sul pensiero antico di Vita & Pensiero, ora diretta da Roberto Radice, suo successore in Cattolica (134 titoli usciti)» (Armando Torno) [Cds 16/10/2014].
• «La sua produzione scientifica spazia lungo tutto l’arco del pensiero antico: gli autori a cui ha dedicato specifiche monografie, tradotti o in corso di traduzione in 12 lingue, sono Parmenide, Melisso, Socrate, Platone, Aristotele, Teofrasto, Pirrone, Seneca, Plotino, Proclo e Agostino. Per l’editore Bompiani dirige le collane “Il Pensiero Occidentale” e “Testi a Fronte”. Curatore di testi fondamentali (La metafisica di Aristotele, Tutti gli scritti di Platone), Reale ha inoltre interpretato in chiave ermeneutica La Scuola di Atene, La Disputa e Il Parnaso di Raffaello e La Primavera o le Nozze di Filologia e Mercurio di Botticelli» (Corriere della Sera).
• «Sembrava un uomo di altri tempi. Pingue, loquace, cerimonioso. Un’eleganza antica. Cappello compreso, immancabile su una testa calva, dalla fronte spaziosa. Innamorato del proprio mestiere di storico della filosofia (…) Tra Aristotele e Platone egli scelse Platone. Sia come guida spirituale, che come pratica etica e conoscitiva. Amava Platone da platonico, quale in fondo riteneva di essere. Non che Aristotele non fosse altrettanto fondamentale. Ricordo infatti la sua traduzione e il commento alla Metafisica, dove venivano colte le intenzioni sistematiche dello stagirita. Per ogni studente che si avventurava, con qualche dubbio, nella selva di quel testo, Reale era un saldo punto di riferimento filologico. Come lo fu sull’intera filosofia antica. Eppure, era Platone il filosofo al quale sempre tornava. Reale aveva in qualche modo sposato l’interpretazione fornita dalla “scuola di Tubinga”, secondo la quale il filosofo andava letto e interpretato soprattutto alla luce delle dottrine non scritte» (Antonio Gnoli) [Rep 16/10/2014].
• «Ha lavorato sino a poche ore prima della morte alla traduzione degli ultimi undici dialoghi “socratici” di Platone che, come usava dire, “mi mancavano”. Quando usciranno da Bompiani nel 2015 avremo il “tutto Platone” di Reale. Ha chiuso l’esistenza con il filosofo del suo cuore, del quale sostenne per primo in Italia la tesi delle dottrine “non scritte”: sono da cercarsi nelle lezioni sui principi primi che teneva all’interno dell’Accademia e noi conosciamo solo attraverso testimonianze indirette. Debuttò con Aristotele, sul quale pubblicava nel 1961 un saggio dedicato all’unità della Metafisica, opera che tradurrà nel 1968 per l’editore Loffredo in due volumi, poi continuamente ripensata e riproposta (da Vita & Pensiero e Bompiani)» (Armando Torno, cit.).
• «Molte opere di Reale sono state tradotte all’estero, il grande interprete del pensiero greco si è dedicato non solo alla speculazione ma alla ricostruzione storica e alla divulgazione. Lo ha fatto, per esempio, attraverso la monumentale Storia della filosofia greca e romana (Bompiani) in dieci volumi e attraverso i volumi di Storia del pensiero filosofico e scientifico redatti insieme a Dario Antiseri. Qual è dunque la principale caratteristica di queste opere che hanno fatto di Reale uno dei filosofi italiani più noti anche a livello internazionale? “È stata l’adozione di un punto di vista molto particolare da parte nostra”, osserva Antiseri che per anni ha lavorato con il filosofo anche tramite scambi telefonici quasi quotidiani. “In senso metaforico, non siamo mai montati in cattedra. Tutti i nostri lavori sono partiti dal desiderio di illustrare i testi filosofici e non di trasformarci in un tribunale, in giudici del pensiero filosofico. Così Marx, per esempio, l’abbiamo fatto criticare dal revisionista Eduard Bernstein o gli abbiamo contrapposto le riflessioni di Gramsci. Mi piace poi ricordare il grande interesse di Reale per il pensiero di Agostino e in particolare per la “terza navigazione”» (Mirella Serri) [Sta 16/10/2014].
• «L’uomo che papa Wojtyla ha scelto come curatore delle sue opere filosofiche e perfino dei suoi scritti teologici» (Chiara Valentini).
• «Da buon cattolico egli difese le ragioni della vita. Nel dialogo, intenso, che svolse da credente con Umberto Veronesi, lo scienziato non credente (Responsabilità della vita è il libro frutto del loro confronto), si coglie il desiderio dialettico di capire e di entrare nelle convinzioni dell’altro, con civiltà e ragione» (Antonio Gnoli, cit.).
• È stato sposato con Paola Ferri.