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 2012  giugno 01 Venerdì calendario

Biografia di Emilio Ratti

• Piana Battolla (La Spezia) 19 gennaio 1939. Frate francescano. Presidente dell’Associazione iridologica italiana.
• «Oltre a fare il frate è anche un iridologo, anzi, il più importante iridologo italiano e uno dei maggiori in Europa. È anche uno specialista in fitoterapia, la cura con le erbe. E, non bastasse, è medico e chirurgo (con due lauree, una in Biologia, l’altra in Medicina). Per sei mesi l’anno padre Ratti vive nel suo convento di Genova, alle Missioni francescane, dove osserva le iridi dei suoi pazienti, diagnostica eventuali predisposizioni a malattie e le cura con erbe e piante. Poi molla tutto e se ne va, per altri sei mesi, in Africa: più precisamente a Luhwinjia, vicino a Bukavu, in una zona di frontiera e di guerra tra il Congo e il Ruanda» (Silvana Bevione).
• «Leggendo l’iride di una persona scopri tutto di lei: anima e corpo. In principio, quando usavo l’iridoscopio, mi sentivo come un bambino in una stanza piena di giocattoli: non sapevo dove guardare tanti erano i messaggi che l’iride del paziente mi mandava (...) Nell’iride è riprodotta, come le ore su un orologio, una specie di mappa del corpo umano. Così, i segni relativi al fegato appaiono nell’iride destra, quelli del cuore si leggono a sinistra, il cervello è in alto, reni e gambe in basso».
• «Sono nato perché è morta una mia sorellina. Mia madre, Elvira, aveva già 37 anni e due figli, un maschio e una femmina. Forse non aveva alcuna intenzione di averne un altro. Ma la morte della bimba la spinse a cercare ancora la maternità. Così venni al mondo io. Nella vita niente avviene a caso. Sembra che una serie di coincidenze abbiano congiurato per farmi approdare al convento: mio padre morì giovane, a 47 anni, quando io ne avevo appena sette. Mamma non aveva i mezzi per farmi studiare, per cui mi mandò in collegio, dai frati, dove restai fino alla maturità. Sono stati loro a inviarmi in Germania per studiare teologia».