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 2012  giugno 01 Venerdì calendario

Biografia di Eros Ramazzotti

• (Eros Walter Luciano Ramazzotti) Roma 28 ottobre 1963. Cantante. Tra i suoi più grandi successi: Terra promessa (con cui vinse nella categoria Giovani il Festival di Sanremo 1984), Una storia importante (1985), Adesso tu (vincitore nella categoria Big al Festival di Sanremo 1986), Nuovi eroi (Festivalbar 1986), La luce buona delle stelle (1987), Musica è (1988), Se bastasse una canzone (1990), In ogni senso (1990), Amarti è l’immenso per me (1990), Più bella cosa (1995), Stella gemella (1996) ecc. In 25 anni di carriera ha venduto oltre 55 milioni di dischi. «Non avrò fatto la storia del rock come i Police, ma un impulso al pop italiano l’ho dato eccome».
• La sua raccolta (doppio cd con quattro inediti e tanti ospiti: Ricky Martin, Santana, Steve Vai ecc.) è stata il disco più venduto in Italia nel 2007 secondo la classifica ufficiale Fimi-Nielsen. In Europa è arrivato fino al secondo posto della classifica Billboard degli album più venduti. «Per me questo disco vuol dire che Eros Ramazzotti non è poi quella cacca che i critici hanno sempre trascurato. “Non canta, bela”, scrissero. Lo disse anche qualche collega: “Canta col naso”. Oggi muoiono d’invidia guardando i nomi che sfilano in questo progetto».
• Nel 2007 ha cantato, in un credibile dialetto sardo, anche nell’album Vida, che segna il ritorno sulle scene dei Tazenda, di cui è produttore.
• Il 20 novembre 2007 è stato al centro di un “Eros Day” all’Università Iulm di Milano, che ospitava il premio Videoclip italiano: ha incontrato gli studenti, ha ricevuto il premio speciale per la Comunicazione videomusicale (tra i registi dei suoi video, Giuseppe Tornatore e Spike Lee).
• Il 4 aprile 2008 ha ricevuto a Miami dalla National Italian American Foundation il prestigioso Niaf Special Achievement Award in the Field of Music per aver promosso la musica italiana nel mondo, riconoscimento andato in passato a Frank Sinatra, Tony Bennett, Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli, Henry Mancini, Perry Como, Liza Minnelli e Jon Bon Jovi.
• Nel luglio 2008 ha annunciato il suo primo tour australiano, in programma in autunno: tre concerti all’aperto a Sydney, Melbourne e Perth.
• Nel maggio 2009 ha pubblicato il suo nuovo disco di inediti, Ali e Radici, anticipato dal singolo Parla con me.
• Nel 2011 ha duettato per la prima volta con Giorgia nel brano composto per lei Inevitabile. L’anno dopo ha scritto la canzone Due respiri per Chiara Galiazzo, vincitrice della sesta edizione di X Factor. A maggio 2012 ha pubblicato l’altro album di inediti, Noi.
Vita Figlio di Rodolfo, imbianchino-muratore e cantante amatoriale: «Sono nato a Cinecittà, quando lì non c’era proprio niente, né centri commerciali né metropolitana, un’ora di macchina da San Giovanni. C’erano i fascisti e i comunisti che si sprangavano. E il coprifuoco che mio padre m’imponeva, sorvegliandomi come si fa con le ragazze. Protettivo e rompicoglioni, ma almeno mi ha tenuto lontano dai guai. Poter venire fuori da una situazione in cui droga e scippi erano all’ordine del giorno fu solo un privilegio. Arrivare a Milano con le basi giuste è stato fondamentale. Ero timido, lo sono ancora, ma motivato. Sa cosa vuol dire vergognarsi di scendere a comprare il latte? Volevo fortemente fare il cantante, era l’unica strada aperta che vedevo di fronte a me. Se mio padre mi avesse inculcato l’amore per la letteratura insieme a quello per la musica, ora sarei un divoratore di romanzi. O magari un pallosissimo cantautore. Invece non ho metodo, dei libri leggo qualche pagina poi li abbandono. Lui mi metteva una chitarra in mano e accendeva il Revox per registrare quel che facevo. Era il 1977. Quello sì mi è rimasto, io ancora oggi non mollo mai la chitarra. M’imponeva di fare i vocalizzi, li odiavo. Feci un esame al conservatorio, non mi presero. Allora mi costrinse a frequentare per due anni il Verrazzano, un istituto commerciale. Che inferno, ero una sega totale».
• «Dopo il trionfo sanremese del 1984 (Terra promessa) e del 1986 (E adesso tu, un inno popolare: Nato ai bordi di periferia / Dove i tram non vanno avanti più / Dove l’aria è popolare / È più facile sognare / Che guardare in faccia la realtà), lo invitarono a New York, alla trasmissione della Carrà in trasferta negli Usa, in una puntata in cui c’era anche Ella Fitzgerald. “Raffaella mi trattò malissimo. Vai a cantare, mi disse senza quasi salutarmi”. Ora, dopo 40 milioni di dischi venduti nel mondo, può permettersi di apparire dove vuole, quando vuole. Le sue canzoni si ascoltano in tutta Europa e in America latina, ha tenuto concerti al Radio City Music Hall di Manhattan e allo stadio Galatasaray di Istanbul, in Russia e in tutta l’Europa dell’Est. Nelle ex repubbliche sovietiche è un idolo» (Giuseppe Videtti).
• Tante le collaborazioni che hanno contribuito a dare un tocco di internazionalità ai suoi successi: «Ho bisogno di sentire il calore nel partner: mai mancato da Tina Turner, Anastacia, Ricky Martin. Solo Cher ha duettato con me e poi è sparita». Il sogno nel cassetto: «Duettare con Vasco Rossi».
• È un punto di forza della nazionale cantanti, con la quale ha partecipato a numerose iniziative benefiche.
• Ha fatto alcune comparsate nei film di Federico Fellini, per esempio nella scena del lancio delle palle di neve di Amarcord.
• È stato sposato con la conduttrice tv Michelle Hunziker alla quale dedicò il grande successo Più bella cosa (matrimonio il 24 aprile 1998, nel 2002 la separazione) e dalla quale ebbe la figlia Aurora Sophie (5 dicembre 1996, a lei è dedicata la canzone Aurora): «Forse alcuni problemi sono derivati dalla sua giovane età, dal suo non sentirsi realizzata. Le ho sempre lasciato la massima libertà. Certo mi dava fastidio che finisse sulle copertine dei giornali a seno nudo, credo sia normale per qualsiasi uomo innamorato. Ma a parte questo, l’ho sempre spronata a fare quello che sta facendo attualmente. Sono stato io a suggerirle di giocare la carta della simpatia, di essere se stessa» (da un’intervista di Massimo Poggini). Dopo tante ostilità e rancori, negli ultimi anni c’è stato un riavvicinamento culminato nel 2007, quando hanno passato assieme alla figlia le vacanze alle Maldive (ma «non siamo tornati insieme e non vogliamo che Aurora si illuda»).
• Il 6 giugno 2014 ha sposato con rito civile, a Milano, la modella Marica Pellegrinelli (Bergamo 17 maggio 1988), conosciuta nel maggio 2009 durante i Wind Music Awards (fu lei a consegnargli il premio). Il 2 agosto 2011 era nata la loro figlia, Raffaela Maria. I festeggiamenti del matrimonio si sono svolti il 21 giugno 2014 a Villa Sparina a Monterotondo, in provincia di Gavi di Alessandria. Entrambi indossavano abiti firmati Valentino, lei in bianco con un vestito decorato da spartiti e note musicali.
Critica «Eros Ramazzotti è il sublime del pop, provo un’attrazione quasi fisica per lui» (Jovanotti).
• «Che curiosa creatura è mai Eros Ramazzotti, volto da esportazione del pop made in Italy: protagonista malgré lui di storie da rotocalco, è divo-antidivo versato in griffes e in gaffes, soprattutto quando di mezzo ci sono le Alte Autorità e le Istituzioni che senz’altro lo intimidiscono. Se all’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro raccontò che il suo cavallo si chiamava Oscar, da Sanremo a Ciampi ha mandato osservazioni estetiche di proprio gusto sull’insegna da Commendatore che gli veniva consegnata dal sottosegretario Letta» (Marinella Venegoni).
• «Non amo per niente il nuovo duetto fra Eros Ramazzotti e Ricky Martin. Il livello musicale è molto basso. Non ricordo se quando l’ho ascoltato ho spento la radio. Sicuramente ho pensato di farlo» (Ludovico Einaudi).
Frasi «Io sono un autodidatta di merda».
• «Ho sempre scritto canzoni basate sulle mie esperienze. Canto quello che vivo, che alla fine è quello che vivono molti».
• «Che cosa mi spaventa? I cinquant’anni che si avvicinano. Allora mia figlia sarà quasi maggiorenne».
Vizi «Io quando m’innamoro divento un po’ scemo. Non sono più me stesso. Tutti pensano: con la vita che fa, chissà quante occasioni. A volte i miei musicisti mi raccontano le prodezze di una notte. Ma con me non funziona. Con me le donne hanno un approccio diverso. Vogliono parlare, instaurare un rapporto. E ascoltare».
• Per amore ha smesso di fumare.
• «Mai avuto miti. È per questo che non capisco l’autografo ad ogni costo. Faceva bene Lucio Battisti che non ne concedeva mai».
Politica «Sono stato comunista, credo che mio padre lo sia ancora. Poi ho smesso di esserlo perché non era oro quel che vedevo luccicare. In trent’anni le cose sono cambiate, la bandiera non esiste più. L’italiano è così: quando c’era Mussolini erano tutti fascisti, con la repubblica subito tutti repubblicani».
• «Non è questione di destra o di sinistra: i politici sono persone che si sono impegnate a battersi per risolvere i problemi della gente. Se non lo fanno non mi sembra giusto pagarli. Ha ragione anche Venditti quando dice che ci vorrebbe un allenatore dal pugno duro che metta tutti in riga. Non un dittatore all’antica, ma uno come il presidente del Venezuela, Chávez».
Tifo Juventino, in piena Calciopoli rivelò che si era raffreddato perché Moggi gli telefonava per istruirlo su cosa dire in tv.