1 giugno 2012
Tags : Giorgio Raineri
Biografia di Giorgio Raineri
• Torino 31 luglio 1927 – Torino 16 ottobre 2012 . Architetto.
• «L’edificio simbolo del lavoro di Giorgio Raineri, considerato uno dei maestri dell’architettura piemontese contemporanea scomparso a 85 anni (era nato nel 1927), resta senz’altro la Borsa Valori in via San Francesco da Paola, nel cuore della città, in qualche modo uno degli emblemi (1952-1957) del rinnovamento dell’intero Paese. Un progetto firmato con i quasi coetanei Roberto Gabetti e Aimaro Isola: qualcosa di davvero avveniristico per l’epoca, soprattutto per quello che riguarda la grande volta. Un progetto al quale Raineri sarebbe tornato a lavorare nel 2010 (la Borsa era stata chiusa nel 1992), ripensandolo e rinnovandolo come parte del Centro congressi della Camera di commercio. Ancora una volta con la complicità dell’amico e collega Aimaro Isola. Come spesso succede l’architettura secondo Raineri (figlio e fratello di ingegneri-impresari) è però qualcosa che va al di la di un semplice edificio, per quanto importante come la Borsa Valori: costata 350 milioni di lire, un salone centrale di 20 mila metri cubi, sormontato da una cupola in alluminio larga 40 metri, un corredo tecnologico di 400 apparecchi telefonici e di 140 linee esterne. Nel curriculum professionale di Raineri (una laurea al Politecnico; una cattedra in Composizione architettonica; più di recente un Premio Presidente della Repubblica per l’architettura) si ritrovano così altri progetti significativi, emblematici di quel suo modo di vedere l’architettura in bilico tra poesia e innovazione, senza mai cercare il grande effetto ma guardando piuttosto al recupero della tradizione e dei materiali del proprio passato. Scartando felicemente dalle prime esperienze legate al neoliberty al confronto con i grandi spazi industriali (ma anche civili e religiosi) del futuro.Ne sono prova le ville che Ranieri avrebbe realizzato sulla collina torinese, la Cooperativa agricola di Montalenghe (1962), il complesso scolastico Le Vallette (1964) e il Noviziato delle suore di carità (1966), il piano di edilizia popolare nella Zona 6 di Torino (1961), il recupero dell’Archivio di Stato sempre a Torino (1983-2006). E la ristrutturazione dello Chalet del Lago Nero a Sauze d’Oulx (1988-2001) in cui si sarebbe confrontato, assieme all’altro progettista Giovanni Brino, con un mostro sacro come Carlo Mollino. Lontano dal suo Piemonte, Raineri (a cui era stata dedicata nel 1998 una monografia di Tamara Del Bel Belluz, pubblicata da Celid) avrebbe invece curato (nel 1976) la ristrutturazione e l’allestimento museografico temporaneo al Palazzo Ducale di Urbino» (Stefano Bucci) (Corriere della Sera 17/10/2012).