Rassegna, 31 maggio 2012
Calcioscommesse, lo sfogo di Buffon: «Il blitz una vergogna»
• Il portiere della Nazionale, Gigi Buffon, ieri si è sfogato in conferenza stampa sul tema del calcioscommesse, attaccando magistrati e giornalisti. Buffon era molto nervoso soprattutto per le critiche ricevute per le sue dichiarazioni di qualche giorno fa («a volte meglio due feriti che un morto») su certi pareggi annunciati di fine campionato. Queste le parole dello juventino ieri a Coverciano: «Ditemi voi se sarò chiamato dai pm, tanto sapete sempre tutto prima. La mia era una distinzione chiara: un conto sono i comportamenti sportivamente discutibili e un altro quelli dei criminali e dei truffatori. Real e Bayern, nei supplementari della semifinale di Champions, hanno smesso di giocare, aspettando i rigori: vogliamo chiamare i giudici? Interessano solo le polemiche e la ricerca di qualcuno da mettere alla gogna. Criscito ha ricevuto un avviso di garanzia e Bonucci no, ma hanno avuto la stessa pagina sui giornali. L’Emilia è quasi crollata, ma si parla sempre del calcio. Prandelli e Albertini hanno deciso di togliere Criscito dalla rosa di comune accordo: sarebbe diventato l’attrazione dell’Europeo. C’è solo una foto su di lui, eppure è finito nei guai? Osservazione logica, ma la logica non va di moda in Italia. Come mai le telecamere erano davanti ai cancelli alle 6 del mattino? La cosa più grave è che i media sappiano sempre tutto in anticipo: la Figc credo proprio di no, altrimenti non saprei cosa pensare di chi lavora fianco a fianco con me. Se mi interrogano, dopo cinque minuti la stampa viene a sapere che cosa ho detto. Non è normale, è una vergogna. Ho piena fiducia nei magistrati: non c’è niente di peggio che giocare e speculare sulla vita delle persone. Io ho sempre avuto il privilegio di giocare in club forti. Ma anche se avessi giocato nel peggiore, non avrei fatto certe cose: i miei genitori, che sono ex sportivi, mi hanno dato un’educazione sana. L’unica soluzione sono pene esemplari». [Currò, Rep]