Rassegna, 31 maggio 2012
Taylor condannato a 50 anni per crimini contro l’umanità
• All’Aia il Tribunale speciale per la Sierra Leone ha condannato Charles Taylor, già presidente della Liberia, a cinquant’anni di prigione per crimini di guerra e contro l’umanità «estremamente gravi per ampiezza e brutalità». Scrive Veronese su Rep che «la sua sorte non è definitiva: certamente egli ricorrerà in appello e fra una cosa e l’altra, stimano gli esperti, ci vorranno almeno altri sei mesi per raggiungere il secondo grado di giudizio. Dopodiché, se l’esito del primo grado non verrà completamente ribaltato – possibilità che appare al momento davvero remota – si spalancheranno per lui le porte di una cella di massima sicurezza in una prigione britannica. L’Olanda accettò infatti di ospitare il dibattimento solo se un altro Stato si fosse offerto di far scontare l’eventuale pena a un condannato così in vista; l’unico a farsi avanti è stato il Regno Unito».
• Taylor è stato riconosciuto colpevole di aver sostenuto i massacratori sierraleonesi del Fronte rivoluzionario unito (Ruf), ma non di aver ordinato o pianificato i crimini. Una volta eletto in Liberia nel 1997, Taylor aiutò il suo luogotenente Fonday Sankoh, che sin dal 1991 aveva preso le redini del Ruf in Sierra Leone, inviandogli armi e strumenti logistici. Nei dieci anni di guerra civile che insanguinarono il Paese, uccidendo oltre 50 mila persone, il Ruf si rese responsabile di omicidi, stupri di massa, torture e reclutamento di bambini soldato. In cambio del suo sostegno Taylor riceveva i «diamanti di sangue», che regalò anche alla top model Naomi Campbell, chiamata a deporre nel corso del processo