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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Agostino Arrivabene

• Rivolta d’Adda (Cremona) 11 giugno 1967. Pittore. Diploma nel 1991 all’Accademia di Brera e ammirazione per Leonardo, Dürer, van Eyck. Recupera tecniche pittoriche dimenticate, soprattutto la tempera all’uovo, con materiali preziosi come lapislazzuli, cinabro, indaco puro, lacca di robbia, bistro, sangue di drago, orpimento. Nel 2002 viene notato da Vittorio Sgarbi, che lo definisce «un giovane in grado di dipingere come un antico fiammingo» e lo invita alla mostra “Surrealismo Padano” a Piacenza e nel 2005 alla mostra “Male. Esercizi di pittura crudele” alla Palazzina di caccia di Stupinigi, Torino. Da allora, varie mostre collettive e personali. (a cura di Lauretta Colonnelli)
• Frequenta l’Accademia di Brera ma impara l’arte nei musei di tutta Europa, attingendo dagli antichi maestri. Dal 1988 espone in Italia e all’estero la sua pittura misterica più ancora che misteriosa, imbevuta di miti pagani e realizzata in atteggiamento sacerdotale: di particolare importanza la personale del 2013 al Panorama Museum di Bad Frankenhausen, in Germania. Hanno scritto di lui, fra gli altri, Philippe Daverio, Edward Lucie-Smith, Alda Merini, Vittorio Sgarbi e Giorgio Soavi. Vive nel cuore della pianura lombarda e per la precisione a Gradella di Pandino, uno dei borghi più belli d’Italia. (Camillo Langone)
• «La sua infanzia è una favola di fonti, una leggenda fiorita di ispirazioni e di preparazione all’arte. Alle origini del suo cammino c’è un grande dolore. C’è un letto disfatto e una donna febbricitante la cui sofferenza riempie il cielo, sua madre. C’è la solitudine schiva di un bambino mentre su un tavolo di marmo tratteggia coi gessetti il volto della mamma tramutata in fata, così l’ha trasformata dopo la sua morte. Agostino disegna sul tavolo da cucina dove la nonna Maria sgozzava i conigli, su quello stesso tavolo ancora oggi miscela colori con lapislazzuli, cinabro, indaco, lacca di Robbia, bistro, sangue di drago, orpimento» (Manuela Maddamma).