31 maggio 2012
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Biografia di Luigi Arisio
Torino 25 marzo 1926. Quadro (in pensione). Ha organizzato la famosa Marcia dei Quarantamila: il 14 ottobre 1980, essendo la Fiat bloccata da 35 giorni per uno sciopero proclamato contro il licenziamento di 14.469 operai, Arisio guidò una marcia silenziosa di quarantamila persone che, senza lanciare un grido, inalberavano cartelli in cui chiedevano di tornare al lavoro. I licenziamenti, decisi dall’amministratore delegato Cesare Romiti, vanno inquadrati nel clima di intimidazioni e violenze contigue al terrorismo che in quegli anni rendevano impossibile la vita in fabbrica. La marcia, dando contezza di una coscienza dei quadri (e del ceto medio), spaventò il sindacato: le lotte cessarono, la vertenza si chiuse con un accordo, i violenti furono isolati per sempre. Gli storici considerano il 14 ottobre 1980 un passaggio chiave nella sconfitta del terrorismo in Italia • «Lech Walesa della Fiat» (Gianni Agnelli) •«Il primo a chiedermi se eravamo proprio in 40 mila è stato l’Avvocato. Gli ho risposto: l’ha detto Luciano Lama, non oserei mai contraddirlo. Comunque se non proprio 40, 30 mila sì» • Figlio di Giovanni Martino, fresatore proveniente dalle colline torinesi, e di Maddalena Montanaro, casalinga. Nel 40 frequenta la scuola allievi della Lancia in via Caraglio e, alla fine dei corsi, viene mandato in officina. Fa pratica come calibrista al reparto Utensileria e comincia da lì una carriera che durerà 40 anni (di cui dieci in Lancia). Nel 1980, quando avviene l’episodio che lo consegnerà alla storia, è caporeparto alle Sellerie Fiat e dirige 250 dipendenti, in maggioranza donne • Deputato del Pri nella IX legislatura (1983-87), in lista con Susanna Agnelli • Si è raccontato in Vita da capi. L’altra faccia di una grande azienda (Etas Kompas, 1989) • Vedovo di Emma Saracco da cui ha avuto Riccardo (anatomopatologo al Sant’Anna di Torino) e Renato, (che nei giorni della Marcia militava con gli operai in sciopero contro il padre e che ha ricoperto la carica di delegato sindacale della Cgil). Ha sposato in seconde nozze Franca Montalto. Hanno un figlio, Roberto, tecnico alla Comau • Tra i ricordi più belli di quei momenti, una cartolina di congratulazioni arrivata direttamente dagli Stati Uniti e firmata Ronald Reagan • Nel 2009, a quasi trent’anni dalla storica marcia, il figlio minore Roberto, impiegato alla Comau, e il secondogenito Renato, impiegato alla Fiat Powertrain, vengono messi entrambi in cassa integrazione • Nel 2010 ha detto: «Se alla mia età me la sentirei ancora di marciare su Pomigliano d’Arco, di andare davanti ai cancelli ad arringare i lavoratori? Certo che me la sentirei! Ma ai dirigenti della Fiat dico anche: attenti, stravincere non conviene mai».