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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Tina Anselmi

• Castelfranco Veneto (Treviso) 25 marzo 1927 – Castelfranco Veneto 1° novembre 2016. Politico. Partigiana, venne ingaggiata dal fidanzato di un’amica che le raccomandò soprattutto di non parlarne mai con nessuno (era stato ingaggiato anche un Mario cugino di Tina che viveva in casa con lei, nessuno dei due sapeva dell’altro). All’epoca non sapeva niente di politica («il primo libro di politica che ho letto è stato un testo di Bakunin perché un mio amico l’aveva trovato nella biblioteca dello zio»). • Il padre era un aiuto farmacista di idee socialiste e fu per questo perseguitato dai fascisti, la madre era casalinga e gestiva un’osteria assieme alla nonna.
• Il 26 settembre 1944, a Bassano Del Grappa, alcuni nazifascisti la costrinsero assieme ad altri studenti ad assistere all’impiccagione di 31 prigionieri per rappresaglia: decide così di prender parte attivamente alla Resistenza. Con il nome di battaglia di Gabriella diventa staffetta della brigata Cesare Battisti al comando di Gino Sartor, quindi passa al Comando regionale veneto del Corpo volontari della libertà [Rep.].
• Insegnante (laureata in Lettere), poi dirigente sindacale, giovane democristiana, vicepresidente dell’Unione europea femminile, membro del Consiglio nazionale Dc dal 1959, deputato dal 1968 all’87 (circoscrizione Venezia-Treviso). Fu il primo ministro donna dopo 836 ministri uomini in 115 anni di storia (dato fornito da Ritanna Armeni, si deve tener conto del fatto che fino al 1946 le donne in Italia non avevano neanche votato): del Lavoro nel terzo governo di Giulio Andreotti (1976-78) e della Sanità nel IV e V (1978-1979). Come ministro del Lavoro, firmò la legge sulla Parità. • All’inizio degli anni Ottanta fu con piglio memorabile a capo della commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2. Più volte candidata alla presidenza della Repubblica, nel 1992, dal settimanale satirico di sinistra Cuore. Alle politiche di quell’anno fu candidata da Arnaldo Forlani in un seggio perdente e mancò perfino la rielezione in Parlamento: «Forlani e la sua corte si erano dati da fare per lasciarmi fuori. Ma ben più grave è che molti uomini della P2 siano passati indenni da quegli anni».
• Nel 2007 madrina del sito internet Le democratiche, nato per favorire una presenza significativa delle donne alle primarie del Partito democratico (vedi Walter Veltroni). • Nel 2009 ha ricevuto il Premio Art.3 come «riconoscimento dell’attività svolta come sindacalista; come madre della legge sulle pari opportunità e di quella che introdusse il Servizio sanitario nazionale; come guida della Commissione d’inchiesta sulla Loggia P2».
• Nel 2016 le è stato dedicato un francobollo e la sua città le ha tributario un omaggio per l’anniversario della sua nomina a ministro 40 anni prima.
• Si è spenta a 89 anni nella sua casa di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso.