31 maggio 2012
Tags : Vincenzo Amato
Biografia di Vincenzo Amato
• Palermo 30 marzo 1966. Artista. “Attore feticcio” di Emanuele Crialese («quella parola, feticcio, proprio non mi piace»), prima con Once We Were Strangers (1997), poi con Respiro (2002) e Nuovomondo (2006). Finito il liceo si è trasferito a Roma, dove vive la madre, Muzzi Loffredo, regista e musicista. Comincia a creare sculture in ferro e dopo un paio di mostre alla Galleria Il Gabbiano se ne va a Manhattan, ad abitare con la gatta Caterina nell’ex bagno delle bambine di una scuola abbandonata. A New York incontra Crialese: «Io sono arrivato negli Usa come scultore, lui come regista apprendista che non aveva trovato posto allo Sperimentale di Roma».
• Nel 2007 ha impersonato Albert Einstein nel film omonimo diretto da Liliana Cavani (doppia versione per cinema e tv).
• Nel 2013 ha recitato nel film di di Ferdinando Vicentini Orgnani Vinodentro (interpreta un impiegato di banca che un giorno incontra il diavolo e in un attimo viene trasformato nel più importante esperto di vini del mondo, acquisendo fama, ricchezze e donne).
• Ha una passione per gli alberi: «Li faccio come sculture e il mio studio newyorkese è un bosco. L’ albero è una forma di vita importante, sta lì, cresce imponente, dà ombra, protegge dalla pioggia e non chiede nulla. Mi piacciono gli alberi della mia terra». Se mai dovesse tornare a vivere in Sicilia sceglierebbe un paesino delle Madonie, come Polizzi Generosa: «In Sicilia manca la dimensione metropolitana, non tornerei a vivere in una città. Della dimensione cittadina al sud si è concretizzata solo quella caotica, la confusione, la distruzione della bellezza senza la dinamica della metropoli, l’innovazione, l’interscambio» (a Eleonora Lombardo di Repubblica).