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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Carla Accardi

Trapani 9 ottobre 1924-Roma 23 febbraio 2014. Pittrice.
• «Ho sempre avuto un’ispirazione antipittorica. Nei primi anni ho usato solo il bianco e nero» (Vagheggi).
• Dopo la maturità artistica a Trapani e i corsi all’Accademia di Belle Arti a Palermo e Firenze, si trasferisce a Roma (1946), dove vive e lavora ancora oggi. Nel 1947 è tra i fondatori del gruppo Forma 1, dedicato all’arte astratta e di ispirazione marxista, insieme con Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Perilli, Turcato e Antonio Sanfilippo, che sposa nel 1949. «Allora c’erano posizioni di punta, degli idealismi forti. Sembrava che l’arte potesse riscattare la gente, insieme alle conquiste sociali. Il manifesto di Forma diceva: siamo marxisti formalisti. Oggi questo interesse sembra intiepidito. La gente si interessa più alla televisione» (Vagheggi).
• Avendo scelto il non figurativo, nel 1954 crea dei lavori «autorigenerativi», in cui dei segni bianchi si collocano su fondi neri, al fine di creare una «antinomia spaziale». Si fa notare da Michel Tapié, critico e profeta dell’informale, che tra il 1954 e il 1959 la invita alle mostre che organizza in Italia e all’estero. Negli anni Sessanta passa a un linguaggio incentrato sul rapporto segno-colore insistendo sulle bicromie luminescenti e sperimentando nuove tecniche e materiali che la portano a superare la superficie piana della pittura e ad inventare forme spaziali fatte di fogli di sicofoil (una specie di tela in plastica). Nel 1964 le viene data una sala personale alla Biennale di Venezia. Tra il 69 e il 71 realizza Triplice Tenda allestendo una struttura abitabile e percorribile dall’osservatore e poi Ambiente Arancio col pavimento tappezzato di segni colorati.
• Dagli anni Ottanta si esercita sulla tela grezza, dove i segni colorati danno vita a campi energetici di diversa intensità. Come Baleno Rosso realizzato nel 2007 e talmente brillante che si riesce a fissare solo per pochi attimi. In altre tele il bianco è così luminoso da far sembrare d’oro le campiture grezze della stoffa.
• «Il dato fondamentale e costante della pittura di Accardi è la conformazione bidimensionale dello spazio, che porta la pittura a uno stato di pura visibilità, una condizione lampante e specifica, regolata da norme tutte poggianti sul dato ottico percettivo, senza sprofondamenti illusivi o rimandi esterni all’immagine» (Achille Bonito Oliva).
• Non ha mai amato la pittura da cavalletto, lavora sempre su ampie superfici e stende le tele sopra un tavolo. Una volta ha esagerato e poi ha dovuto tagliare il quadro in tre parti per poterlo trasportare fuori dallo studio di via del Babuino a Roma. Ha tenuto fede al manifesto di Forma 1: «Il quadro, la scultura sono mezzi d’espressione, il quadro deve poter servire anche come complemento decorativo di una parete nuda, il fine dell’opera d’ arte è l’utilità, la bellezza armoniosa, la non pesantezza».
• Nel 1996 è nominata all’Accademia di Brera e dal 1997 è consigliere nella Commissione per la Biennale di Venezia. Gallerie: Valentina Bonomo, Roma, via del Portico d’Ottavia 13 (tel. 06.6832766). Il Bulino, Roma, via Urbana 148 (tel. 06.47542161). (a cura di Lauretta Colonnelli).
• Il 23 febbraio 2014 è morta all’ospedale Santo Spirito di Roma a seguito di un malore improvviso. Aveva 89 anni.